martedì 2 dicembre 2014

Come organizzare la cassetta dei medicinali

Oggi voglio affrontare un argomento spinoso: la cassetta dei medicinali di casa.
Il motivo per cui ritengo che l’argomento sia da prendere in considerazione quando si parla di organizzazione domestica è che noi ci ostiniamo a chiamarla “cassetta del proto soccorso”, ma in alcuni casi, soprattutto se ci sono dei bambini in casa, si tratta di un vero e proprio armadietto a cui riservare uno spazio tutto suo e che rispetti determinate caratteristiche.

martedì 25 novembre 2014

Organizzare i lavori di casa, ecco i planner

Mi piacerebbe scrivere un post in cui descrivo con quale abilità mi destreggio tra i lavori di casa e come, con un’organizzazione perfetta, ottengo ottimi risultati e la mia casa sia sempre in ordine e splendente. Purtroppo mi è proprio impossibile scrivere qualche cosa del genere perché non c’è nulla di più lontano dalla realtà.



mercoledì 1 ottobre 2014

La paura dell'acqua nei bambini

Tempo fa ho scritto un articolo per UnaDonna su questo argomento e potrei dire che mi sono informata studiandone tutti gli aspetti per poter scrivere al meglio. La verità è che, riguardo la paura dell’acqua nei bambini, nella mia famiglia abbiamo attraversato tutte le fasi per il lungo e per il largo e le informazioni mi sono arrivate, richieste e non, nel corso di questi ultimi quasi sette anni di mammitudine.

mercoledì 17 settembre 2014

Gnocchi di barbabietola

Come promesso torno a parlarvi delle amiche barbabietole che abbiamo lasciato come valido contributo alla tinteggiatura di faccini e disegni e che oggi riprendiamo in considerazione dal punto di vista dell’alimentazione con una ricetta gustosissima.

Ma prima di passare ad ingredienti e preparazione voglio ricordare alcune delle innumerevoli proprietà della barbabietola che è un tubero ricco di vitamine e sali minerali. 


domenica 31 agosto 2014

Colori naturali: fare il rosso con la barbabietola

Ci sono, ogni tanto, alimenti che ci mettono un po’ in imbarazzo perché non sappiamo come trattarli. A me è successo quest’estate con le barbabietole che ci hanno regalato; in genere sono abituata a vederle al supermercato già cotte, ma vederle con la buccia e tutt’altra cosa, quindi la pulizia e la cottura sono stati i primi problemi da affrontare, in secondo luogo è stato necessario anche capire come cucinarle e qui la sorpresa: con le barbabietole si possono fare tante cose e non solo da mangiare!

mercoledì 20 agosto 2014

Cose da fare in Engadina quando piove

Speravo in questo post di rientro dalla montagna di poter raccontare di passeggiate, gite ed escursioni, di prati in cui rotolarsi e parchi giochi stratosferici (in Svizzera sono tutti fantastici) e invece non si può. Non si può perché nella nostra settimana a St.Moritz (Cantone dei Grigioni) abbiamo avuto un solo giorno di sole e abbiamo fatto una sola gita, ma non ci siamo persi d’animo e di cose ne abbiamo fatte tante lo stesso..
Il previsto post “Le nostre gite in Engadina” diventa così: “Cosa fare in Engadina quando piove” e vi assicuro che ci siamo davvero divertiti tanto.

venerdì 8 agosto 2014

La casa delle bambole a chilometro zero

Un’estate piovosa come quella di quest’anno rischia di trasformare le giornate dei bambini, ma anche quelle delle mamme, in un lungo susseguirsi di momenti noiosi, ma noi non ci siamo fatti scoraggiare e ci siamo dati da fare.
Abbiamo raccolto un po’ di tutto ciò che trovavamo in giro per casa e durante le nostre passeggiate e abbiamo messo insieme una fantastica casa per le bambole, e che bambole! Già, perché, già che c’eravamo e che era appena arrivata una nuova fornitura di mollette vintage dall’Arizona, abbiamo pensato bene di fare anche le bamboline. Ovviamente ognuno ha scelto il suo personaggio: Anna ed Elsa, la famiglia Incredibili, Iron Man, Il vigile urbano e il ladro, qualche mini me e anche un bel Minions che ci sta sempre bene.





sabato 2 agosto 2014

La crostata che non va in forno

È ufficiale, non appena Barbabella imparerà ad utilizzare la punteggiatura riceverà in eredità questo blog che diventerà “la casa della figlia”. Nel giro di un mese è già il secondo post che scrivo su sua iniziativa trattando di qualcosa realizzato da lei da cima a fondo. Che dire? Buone vacanze per la mamma!
Questa volta, devo dire anche approfittando del cattivo tempo, ha preso il libro di ricette per bambini che le abbiamo regalato (La forchettina – cucinare con i bambini per tutta la famiglia. Di Miralda Colombo) e ha scelto cosa preparare. Ha scritto la lista della spesa, atteso con pazienza che qualcuno (possibilmente qualcuna delle tre patentate dei suoi nove compagni di vacanza) si decidesse a scendere in città a fare la spesa e poi si è data da fare.

crostata senza forno 5


lunedì 28 luglio 2014

Re-fashion: da camicione della nonna a gonnellina svolazzante

Oggi vi propongo un altro dei miei progetti di refashion: sono partita da un vecchio vestito della Barbanonna che lei non indossa più da anni (ricordo ancora quando lo metteva negli anni ottanta e io ero una ragazzina) è diventato una gonnellona per Barbabella.


venerdì 18 luglio 2014

Video tutorial: come realizzare i braccialetti Loom bands

Quanto è passato da quando cambiavo i pannolini a mia figlia? 
Era l’altro ieri no? 
Ecco che oggi si è resa disponibile per girare un video tutorial su come realizzare i braccialetti con gli elastici. Io non mi sono fatta sfuggire l’occasione e devo dire che lei se l’è cavata davvero bene. 


venerdì 11 luglio 2014

Polpette al limone

Le polpette sono uno di quei piatti che tipicamente si possono preparare insieme ai bambini e che, soprattutto, loro adorano in ogni forma, dimensione e composizione. All’interno delle polpette le verdure, che siano spinaci, melanzane, zucchine, carote o qualunque altro ortaggio che presentato nella sua forma originale desterebbe diffidenza, sconcerto e orrore, se proposto impolpettato assurge a pietanza prelibata e degna non solo di essere mangiata, ma anche cucinata.

polpette la limone 2



lunedì 7 luglio 2014

Come congelare le verdure

Dare ai bambini verdure congelate? Quando racconto in giro che spesso per i miei bambini utilizzo ortaggi congelati molte mamme strizzano il naso (o strabuzzano gli occhi, fate voi), lo so anche io che quella di portare a tavola ortaggi freschi tutti i giorni sarebbe sicuramente la soluzione ideale, ma, diciamola tutta, molto spesso inattuabile.
Per una come me che non fa la spesa ogni giorno, che non ha sempre tempo di pulire frutta e verdura e che segue una linea dietetica per la famiglia che prevede come unico filo conduttore quello di non passare più di mezz’ora al giorno in cucina, l’idea di portare in tavola il “fresco quotidiano” è impensabile.

giovedì 26 giugno 2014

Cosa mettere in valigia: Check list - la valigia per il mare

Ancora di valigie, ma in questo periodo ci vuole proprio una mano!
La stagione delle valigie sta entrando nel pieno e cominciano i primi incubi notturni: mi ricorderò tutto? Cosa lascerò di tanto indispensabile questa volta?



martedì 24 giugno 2014

Fare le valigie, le ansie di una mamma

Tempo di valigie, tempo di ansia, almeno per me.
Devo dire che il dover fare le valigie mi mette davvero in uno stato di apprensione per almeno un paio di settimane prima della partenza, mi preoccupo non tanto di dover scegliere cosa portare, ma di fare dei bagagli contenuti. A cosa è dovuta questa ansia?


mercoledì 18 giugno 2014

Il regalo alle maestre

Mi rendo conto che è un po’ tardi per parlarvi del regalo per le maestre, ma sono molto orgogliosa del mio operato (solo per la parte operativa perché l’idea l’ho clamorosamente presa in prestito poi vi racconto da chi) e, non potendo pubblicare le immagini prima della consegna ufficiale, ho dovuto aspettare di farlo dopo.



martedì 10 giugno 2014

La mamma ha sette vite, come i gatti

Oggi è stato il mio primo giorno di vacanza in attesa che lunedì prossimo si ricominci con l’Esame di Stato e il mio primo giorno di vacanza si è svolto così: sveglia alle 6.30 per accompagnare Barbaforte all’asilo (i vantaggi di abitare in campagna), salto in città nella scuola in cui sarò Presidente di Commissione per accertarmi che i documenti fossero tutti firmati dai ragazzi con relativo girone per trovare parcheggio, oretta passata al negozio degli scampoli per trovare qualche cosa da cucire per il matrimonio del 13 luglio (dovrò poi trovare il tempo di cucire intanto la sosta è stata più lunga del previsto perché ero indecisa e alla fine ho comprato due tessuti poi ci penserò), fermata dal contadino a comprare frutta e verdura (mi ha pure regalato una bottiglia di succo di kiwi!), giro veloce al supermercato per mettere insieme la cena di stasera, pulizie della casa, ridiscesa a prendere il pargolo, negozio di giocattoli a comprare il regalo per il bambino che fa il party di compleanno in piscina domani (io mi fido di mio figlio e se lui dice che al suo amico piacciono le winx gli prendo quelle, però c’erano di quegli elicotteri telecomandati…..), sto scrivendo il quarto articolo del pomeriggio e tra una battuta e l’altra rifletto sul contenuto del frigo perché quello che ho preso oggi per cena non mi convince del tutto.

martedì 3 giugno 2014

Re-fashion camicia da uomo

Credo che questo sia uno dei lavori più semplici e veloci che abbia mai fatto: il re-fashion di una camicia di papà per realizzare un abito per Barbabella, il tutto in circa 15 minuti!






Lo scorso week end abbiamo dato una bella ripulita all’armadio di papà nella sua stanza da “signorino” a casa del nonno, non vi dico i cimeli che non abbiamo trovato! Tra i vari reperti ’80 e ’90 è sbucata fuori anche questa camicia in seta lavata che, se ricordate, all’epoca andava moltissimo (io ne avevo una color petrolio); il Barbapapà non ha pensato nemmeno per un istante di tenerla, ma io, dopo aver promesso che non avrei tentato di svelare la seconda vita di nessuno di quei reperti, non ho resistito e l’ho ripescata dalla cesta destinata alla Caritas. Solo una camicia su sette sacchi neri pieni, sono stata bravissima!



Ma veniamo al progetto di oggi: si prende la camicia e si tagliano le maniche, si rifinisce il taglio fino ad arrivare alla larghezza desiderata per la spalla, si fa lo zigzag intorno alla parte tagliata ed infine, con la camicia messa rovescio su rovescio, si cuce lo scalfo per evitare che risulti troppo aperto.

Tagliare e rifinire le maniche

Volendo si può anche creare un bordino per la manica in modo da non lasciarla finita solo con lo zigzag.
Volendo si possono realizzare anche i passanti con il tessuto delle maniche, si eviterebbe così che la gonna vada su e giù come succede a Barbabella, magari domani lo faccio!

Che ne dite?



Ovviamente essendo pieno di bottoni Barbabella non vuole indossarlo per andare in giro così lo regaleremo alla cugina Barbottina, ma la soddisfazione rimane!

giovedì 29 maggio 2014

Se la maestra sbaglia?

A chi non è mai capitato nemmeno una volta? Penso che prima o poi a tutti sarà successo, controllando i compiti o i quaderni dei propri figli, di trovarlo, lui, il fatidico errore della maestra e se non è mai capitato, tranquilli, capiterà. Già perché, attenzione attenzione, anche le maestre ed i professori sono umani e come tali possono cadere in fallo.
A me è capitato qualche settimana fa, Barbella aveva scritto un pensierino: “Mi piace molto giocare con mia cugina” e la maestra, ha pensato che la frase fosse più scorrevole così: “Mi piace molto giocare con la mia cugina”. Apriti cielo! Orrore! Ma soprattutto il dubbio atroce: “E adesso cosa faccio?”
Già perché io sono una di quei rari genitori che ancora esistono per i quali la maestra deve stare su un piedistallo, i bambini devono credere che sia infallibile, che sappia tutto e, soprattutto che quello che dice lei sia assolutamente la sacrosanta verità. Devo dire che il fatto di essere un’insegnante che vede i risultati finali di un ciclo d’istruzione che dura tredici anni almeno (sedici se consideriamo la scuola dell’infanzia) mi fa essere un po’ di parte, ma non fraintendetemi, non sono di parte perché spero di non essere mai colta in fallo o che si sorvoli la volta che mi capita d’esserlo, sono di parte perché vedo come sono adesso quegli studenti che sono cresciuti con genitori che hanno da subito messo in dubbio (a torto o a ragione) gli insegnamenti dei docenti che di volta in volta toccavano loro. Non credo di sbagliarmi di grosso che questi sono i più grandi fallimenti del processo educativo perché nel momento in cui capiscono che il genitore dà loro manforte nel contestare l’insegnante non c’è più frontiera e tutto diventa oggetto di dubbio, le materie, la disciplina, i comportamenti. Ma allora cosa fare?
In questo caso l’errore era oggettivo, indiscutibile e assolutamente da correggere. Che fare allora? Ammetto che ci ho pensato tanto, mi sono consultata con amici colleghi e genitori di compagni di classe ed ho deciso di conseguenza. Ho detto a Barbabella che in alcune regioni d’Italia si dice come ha corretto la maestra, ma che è giusto anche dire come ha scritto lei e che quindi poteva continuare a dire come aveva sempre detto e scrivere di conseguenza. Ho fatto bene? Male? Non lo so, però intanto vi dico la mia lista di comportamenti che un genitore deve avere nei confronti della scuola, lo scrivo da professoressa e ammetto che mi devo sforzare di applicarlo da mamma. Spero solo che la mamma che è in me continui a fidarsi della professoressa, perché con gli errori delle famiglie in questo senso mi scontro ogni giorno e non vorrei accorgermene quando orami è troppo tardi.
  1. Le maestre hanno sempre ragione.
  2. Se con le altre mamma o con il marito si deve commentare qualche scelta discutibile delle maestre lo si deve fare quando il bambino non sente ed eventualmente prendere provvedimenti (colloqui, Preside ecc…) a sua insaputa.
  3. Mai lamentarsi dei troppi compiti con il bambino .
  4. Mai giustificare il bambino se per qualche motivo dipendente da lui non riesce a concludere i compiti o dimentica qualche cosa. Ad esempio se dimentica il quaderno a scuola e non può farli o dimentica di portare le scarpe per la ginnastica o altro materiale. In questo caso spiegargli che dovrà lui dire ala maestra che ha dimenticato o non fatto qualcosa lo aiuterà a responsabilizzarsi e a non crescere con l’idea che ci sarà sempre qualcuno disposto a coprire le sue pecche.
  5. Se avvengono colloqui con le maestre in sua presenza non giustificarlo sempre e comunque.
Ammetto che forse sono un po’ radicale, ma ripeto, vedo tutti i giorni le conseguenze. Qualcuno mi obietta che i miei bambini cresceranno traumatizzati, sono disposta a correre il rischio, vi farò sapere.

lunedì 19 maggio 2014

Che FORTE il castello


Oggi vi racconto di un’altra delle nostre gite domenicali, quelle che facciamo nel nostro piccolo raggio d’azione di un centinaio di chilometri, ma che sempre ci riservano delle bellezze inaspettate.

Avete presente quando siete sull’autostrada del Brennero e, dirigendovi verso nord, appena passato Rovereto, scorgete in alto a destra una collinetta con qualche cosa di costruito sopra? Potrebbe essere un forte, un castello o magari un monastero visto dal basso della Valle dell’Adige (Vallagarina in quel tratto). 

domenica 11 maggio 2014

Dei compiti e di come ti riciclo i mozziconi di matita colorata

Come vi comportate quando i vostri figli fanno i compiti? Li lasciate fare da soli o condividete con loro questo momento? Vi dico subito che io sono profondamente contraria ai genitori che fanno i compiti insieme ai loro figli, per un motivo semplicissimo: li vedo quando arrivano in terza superiore sotto le mie grinfie e non sanno ancora organizzarsi e gestirsi da soli.


giovedì 1 maggio 2014

Ancora una volta al Seridò

Anche quest’anno, come i quattro precedenti, abbiamo fatto la nostra puntatina al Seridò, il delirio ludico per eccellenza. Credo che chi ha dei figli tra gli zero ed i dieci anni sappia benissimo di che cosa sto parlando perché direttamente coinvolto, chi ne ha di più grandi lo conosce perché ci è passata e  chi non ne ha è meglio che non si ponga troppe domande e non venga a conoscenza dell’esistenza di certi luoghi.serido 2012
Dico solo che appena si mette piede nella fiera di Montichiari tutti vengono colti dall’identico sospetto e cioè che quando ci dicono che la media italiana di figli pro capite è di 1,39 ci stanno prendendo per i fondelli, perché lì, al Seridò, la media di figli per ogni adulto sembra spaventosamente vicino ai quattro.
serido 2012 2Come ogni volta che mi ritrovo in un luogo pubblico frequentato dalla tipologia più disparata di persone per un certo periodo di tempo scatta l’antropologa/sociologa che è nascosta in me. È inutile, che sia in spiaggia, in metropolitana o al Seridò non posso fare a meno di osservare i miei simili nei loro comportamenti ed analizzarli per benino. E al Seridò chi c’è da osservare? Non certo i bambini che giocano giocano e giocano senza pensare a niente come Pinocchio e Lucignolo nel paese dei Balocchi (ma alla fine non si trasformano in somarelli, ma solo in orsetti rannicchiati sui seggiolini della macchina che ronfano alla grande per tutto il viaggio di ritorno). Insomma lo avete capito, quelli sotto la lente di ingrandimento siamo noi genitori.
seridò 2014Innanzitutto le mamme: abbigliamento sportivo, zaino in spalla pieno di ogni ben di Dio per il pranzo e occhio super vigile. La prima mossa, mentre il marito acquista i biglietti, è quella di sfoderare l’avambraccio del suo piccolo e tatuargli a caratteri cubitali il numero di telefono da contattare in caso di perdite. D’altra parte il Seridò è l’unico posto che conosco con lo stand dei Bimbi Smarriti (a parte l’Isola che non c’è ovviamente). L’unico modo di togliere ai figli l’ansia della mamma sempre addosso è quello di portarla al Seridò insieme ad un’amica, in quel caso potrebbe anche distrarsi chiacchierando e non accorgersi che il suo piccolo si è infilato una seconda volta nella fila del gonfiabile del mondo sottomarino con conseguente attesa di altri 30 minuti. Anzi , mi sento proprio di consigliarlo a tutti i bambini: se portate la mamma la Seridò invitate anche un’altra amica con cui possa passare il tempo, vi divertirete di più!seridò 2014 3
Poi ci sono le mamme dei piccoli i quali devono per forza (perché lo hanno deciso le mamme) fare i giochi che non vogliono o non possono fare perché non adatti alla loro età; li accompagnano fino a quasi dentro il gonfiabile (non dentro perché ci sono gli scouts che glielo impediscono) e non li mollano un secondo mentre tutti gli altri bambini della fila si chiedono se è normale che i loro genitori restino a debita distanza. Vi confesso che con i miei figli la regola al parco giochi ed in queste situazioni è: se non riesci a farlo/salire/scendere/arrampicarti ecc… significa che non è adatto alla tua età e quindi non lo fai e ne scegli un altro. Grazie a questa regola riesco quasi sempre a starmene tranquilla sulla panchina mentre loro si divertono ed in genere loro non si mettono (quasi mai) in situazioni da non saper tornare indietro perché sanno che non potrebbero contare sul mio aiuto. Lo so che forse sono un po’ troppo Talebana, ma spero in due figli che da grandi sapranno arrangiarsi.

Ma i più belli da osservare sono i papà. Dico subito che la regola del portarsi un amico vale anche per loro, sono più rilassati, cioè, se c’è un amico con cui condividere la fatica. Entrando dal fondo li incontri nel padiglione dei gonfiabili che si aggirano in tuta da ginnastica spingendo un passeggino stracolmo di giacche, scarpe e zaini e con altrettante borse sulle spalle e a tracolla. Già perché lo zainetto che porta la mamma sulle spalle è solo l’avanguardia di una fornitura ben più consistente di panini, patatine, merendine e bibite che basterebbero a sfamare un esercito. Li guardo e non posso fare a meno che dietro a quello sguardo sperso e quella tuta sintetica si nasconda l’impiegato di banca, il professore, il poliziotto, insomma una divisa unica che accomuna tutte le classi sociali e le professioni per quel giorno all’anno, quello del Seridò.
Poi il papà passa, seguendo tutta la sua tribù, al padiglione delle attività sportive e quando vede lo spazio del rugby e del football americano si risolleva un po’. I suoi bambini provano qualche tiro con la palla ovale e lui già sogna per loro un futuro in nazionale tipo i fratelli Bergamasco, vincono la gara di corsa sui 50 metri e già vede in loro i prossimi Usain Bolt. Diciamo che la giornata comincia ad avere un certo senso anche per loro, i papà.
La mia bellissima torre
Ma è quando si giunge al padiglione delle costruzioni che tutto ritorna nella giusta dimensione, i volti diventano dapprima sorridenti, si siedono in terra con i loro bambini e cominciano con pazienza la propria torre. Poi ci prendono gusto, poi si guardano intorno e scoprono altri loro simili che stanno facendo la stessa cosa e qui scatta il garone. A cosa? A chi la fa più alta ovviamente! I bambini a questo punto diventano muti spettatori, se sono fortunati avranno il compito di andare a recuperare altri tasselli, magari rubandoli a quello che è arrivato già ad un metro e ottanta di costruzione.
Sono tutti lì i papà, a giocare come bambini in competizione, qualcuno viene trascinato via con la promessa da parte del figlio di farlo giocare con le macchinine ed il garage, ma loro hanno finalmente trovato il loro Nirvana, il Paradiso, lì, al Seridò!
Per la cronaca, quella che è stata trascinata via dalle costruzioni sono stata io, non Barbapapà, ma quello è l'ingegnere che c'è in me, non ci si può fare niente!

giovedì 24 aprile 2014

I nuovi creativi a Verona

Noi creative siamo abituate a fiere della creatività (simil Abilmente) in cui espongono produttori e rivenditori di materiale per dar sfogo alle nostre passioni ed in queste occasioni veniamo a conoscenza di nuovi materiali, tecniche e tutte le novità del settore. Sempre più, poi, in queste fiere vengono presentati workshop e corsi per introdurre le creative al mondo blog (per condividere) e della vendita online (per vendere ovviamente). Ma c’è un’altra possibilità di guadagno legato a queste passioni ed è quello dei mercatini, ma non quelli in cui arrivano i commercianti di professione a vendere oggetti bellissimi acquistati per quattro soldi da persone che effettivamente li fanno a mano, ma che non hanno un volto e che ti rivendono a cifre esorbitanti. In questo caso sono proprio gli artigiani che si mettono in prima persona a vendere le proprie creazioni. La maggior parte di essi non ha un proprio punto vendita, molti non ce l’hanno nemmeno online e approfittano esclusivamente di queste occasioni. Girando in questi posti spesso li vedi, i creativi, seduti dietro al loro improvvisato banchetto, con in mano gli attrezzi del mestiere (ago, pennelli, martello o uncinetto che siano) che continuano i lavori che in genere svolgono in laboratori improvvisati come sul tavolo della cucina con i figli accanto che consumano un pasto preparato frettolosamente tra una cucitura e l’altra.locandina 2014
Beh, il prossimo week end (26 e 27 aprile) è la volta di Verona che ospita all’Arsenale il Festival Handmade dei Nuovi Creativi. Un’occasione bellissima, di festa e creatività, assolutamente da non perdere. L’idea è venuta qualche anno fa a Roberta Vianini alias Madamarobè ed è partito benissimo. Quella di questa primavera dovrebbe essere la quarta edizione se non sbaglio, se ne svolgono una in primavera ed una in autunno, e non vedo l’ora di andare a curiosare.
Ve lo confesso, io non compro molto in queste occasioni, ma rubo! Rubo le idee ovviamente, cosa avevate capito! Ma tranquille, io non vendo: le rubo e le faccio per me. Mi limito ad acquistare solo oggetti per i quali non ho assolutamente la minima manualità come le collane e gli anelli di Me and Myself che chi mi frequenta conosce bene perché le indosso spesso.
Le collane di Me and Myself
Le collane di Me and Myself
Le collane di Me and Myself
Le collane di Me and Myself
Gli anelli di Me and Myself
Gli anelli di Me and Myself
Le collane di Me and Myself
Le collane di Me and Myself
(Una considerazione del tutto personale: mentre selezionavo le foto di collane da inserire nell'articolo ho rivisto completamente il mio budget per il prossimo week end! Mannaggia! Ma come si fa a resistere! E meno male che non ha un negozio!)

Le fonti di ispirazione

Le creazioni di Grey and Milk
Le creazioni di Grey and Milk
Passiamo ora alle mie principali (ed invidiatissime) fonti di ispirazione. Per quanto riguarda l'abbigliamento dei piccoli, a mio parere non c'è gara: Grey and Milk vince assolutamente su tutti i fronti. Sicuramente il suo gusto è molto vicino al mio, ma è anche mooooolto brava a cucire. Vi confesso che a vedere quei vestitini piccolini viene quasi voglia di fare un altro figlio - poi si passa al banco delle collane e a quello degli abiti sfiziosi e torna in mente quando giravamo tutto il giorno in ciabatte, con la maglia perennemente sporca di latte sotto il seno e con il mollettone sulla testa come unico accessorio e la voglia un po' passa ;-)
Le creazioni di Grey and Milk
Le creazioni di Grey and Milk
Sono due mamme le creative che hanno dato vita a Nadò  che si batte bene per quanto riguarda la prima infanzia, soprattutto dal punto di vista di chi apprezza di più le esplosioni di colori per i più piccoli.
Nadò per i bambini
Nadò per i bambini
Nadò per i bambini
Nadò per i bambini
La sposa di In Detail
La sposa di In Detail
Per quanto riguarda invece le "cose da grandi" vi segnalo le sartorie Fil de Reves con i suoi toni delicati e primaverili e i progetti minimalisti di In Detail. ma anche un nuovo modo di intendere i copricapo rappresentato dalle creazioni de La Nico delle meraviglie.
I cappellini di La Nico delle meraviglie
I cappellini di La Nico delle meraviglie


Creazioni Fil de Reves
Creazioni Fil de Reves

Camicetta Fil de Reves
Camicetta Fil de Reves


Purtroppo nell'elenco degli espositori non ho trovato i miei preferiti, Miju handmade, Moku e Leche.
Le creazioni di Leche
Le creazioni di Leche
I cerchietti di Miju handmade
I cerchietti di Miju handmade
Le gonne di Moku
Le gonne di Moku
Pazienza, ce ne faremo una ragione aspettando di vederli la prossima volta!

giovedì 17 aprile 2014

Week end in trentino con i bambini



Tempo di vacanze e tempo di ponti, soprattutto per i fortunati che vivono in regioni come la Lombardia e che torneranno a scuola il 28 aprile. Vi dico subito che noi veronesi non siamo tra questi e che già il 22 sederemo in classe pronti a fare l’appello. Vabbè, ci saranno altre occasioni!
Comunque, visto che in questa stagione la voglia di andare in giro, per un paio di giorni magari, ci assale all’improvviso non voglio farvi trovare impreparate e vi propongo un paio di mete in Trentino alla portata di tutti, ma soprattutto pensate apposta per un breve viaggio con i bambini. Certo chi come noi abita lì vicino potrebbe fare un paio di gite da un giorno, per gli altri è consigliabile trovare un posto per pernottare, magari presso uno dei numerosi agriturismi che offre questa meravigliosa regione.
Toccando si impara ad Artesella


sabato 12 aprile 2014

Tupperware e la magie dei parties tra mamme

Quando diventi mamma la prima volta e soprattutto quando con il tuo bambino comincia ad avere una vita sociale, magari frequentando qualche corso di massaggi neonatali o addirittura il nido d’infanzia, succede una cosa alla quale nessun corso preparto, nessun articolo letto, e nessuna amica più esperta di te ti aveva preparato: non sei più te stessa! Non nel senso che perdi qualche cosa di te, non ti riconosci più nella figura che vedi allo specchio, non frequenti più le amicizie di prima con le quali passavi le serate tra aperitivi ed Happy Hour - o meglio, anche in quel senso, ma questo lo si poteva immaginare -, ma nel senso che perdi veramente il tuo nome. Non sei più Luisa, Giovanna o Silvia, ma sei la mamma di Luca, la mamma di Sofia o la mamma di Margherita, e a questo, come dicevo, non vi prepara nessuno. Sfido chiunque a dire che conosce i nomi di battesimo di tutte le mamme con cui chiacchera ogni giorno ai giardinetti o davanti alla scuola aspettando che escano i bambini, magari ci si racconta anche cose in un certo senso intime, ma non ci si conosce per nome.

Breadsmart
Breadsmart
È in questo contesto che trovano terreno fertile le presentatrici (uso il femminile perché è d’obbligo essendo quasi sempre donne), quelle signore che illustrano le magnificenze di prodotti che vanno dalla cosmesi, agli elettrodomestici, dai contenitori per la casa ai prodotti per le pulizie. Era un mondo che non conoscevo assolutamente, ma devo dire che ha un suo fascino partecipare a queste riunioni insieme alla mamma di Gustavo, Gianna e Augusto nel salotto della mamma di Serenella che ha preparato il tè con una fantastica torta fatta in casa, sempre che la presentazione non preveda che il robottino debba cucinare per tutte!

rtofresco
Ortofresco
L’ultima riunione a cui ho partecipato è stata quella dei prodotti Tupperware, una novità per me e, infatti, ho speso un occhio, ma sono tornata a casa soddisfattissima dei miei acquisti. A differenza della presentazione del Bimby, in cui il prodotto da acquistare è uno soltanto e quindi tendenzialmente i partecipanti non ce l’hanno già, i prodotti Tupperware sono tantissimi, vengono rinnovati con una certa frequenza e ci sono spesso delle offerte che li rendono ancora più appetibili. Devo dire che la nostra presentatrice, Martina Zanandreis, è stata molto brava nell’illustrarci i prodotti, ma questa volta partiva dal vantaggio che la padrona di casa possedeva praticamente tutti i prodotti dei cataloghi presenti e passati ed era disponibile nel mostrarci i vari oggetti che ci incuriosivano e che magari Martina non aveva portato.
Frigosmart
Frigosmart

Cosa ho acquistato? Beh, in primis il set per la merenda che era in offerta ed era il vero motivo per cui era stato organizzato il Party, poi Ventsmart e Frigosmart per riporre verdure ed affettati e un set di ciotoline per mettere gli alimenti in frigorifero, quest’ultima su richiesta di mio marito per riporre la cipolla tritata. Che cosa mi sarebbe piaciuto acquistare? Vi confesso che ci sono un paio di cose che mi hanno davvero colpito, anzi tre!

Ventsmart
Ventsmart
La prima è il set per cuocere a bagnomaria al microonde che mi sembra davvero geniale. Poi le teglie che vanno in forno, microonde, frigo e congelatore che però sono un po’ carucce per i miei gusti e che fanno più o meno la stessa funzione delle pirofile di cui sono piena, infine, ma più per simpatia che per altro, mi è davvero piaciuto il contenitore per patate e cipolle da riporre sul balcone.
Cosa c’entra tutto questo con le mamme che non sono più se stesse, ma la mamma di…? Beh, finalmente alle riunioni con le presentatrici ci andiamo senza i figli, ci presentiamo per nome, ci rilassiamo senza dover correre dietro a nessuno e, per un pomeriggio possiamo pensare solo a noi stesse.

giovedì 3 aprile 2014

Il condominio delle Barbie

Credo di essere una delle poche mamme fortunate a non doversi lamentare mai (quasi) dei giochi fuori posto nella camera dei miei bambini, ma questo non è dovuto al fatto di avere due eredi meticolosi e precisi, bensì allo spazio estremamente ridotto che hanno a loro disposizione. Eh sì, perché, diciamola tutta, in casa mia i giochi non sono fuori posto semplicemente perché non c’è posto in cui lasciarli!
La cosa, devo dire, mi dispiace un po’; forse il sogno di ogni madre è di avere figli che ripongono ordinatamente le macchinine nel cassetto delle macchinine e le bambole nel cassetto delle bambole, ma c’è anche il rovescio della medaglia. Quale? Non riuscite ad immaginarlo? I miei bambini, pur avendo quasi tutti i giochi a portata di mano, non ne hanno nessuno immediatamente visibile e questo, secondo me, tarpa la fantasia. Difficilmente viene loro in mente di andare a giocare con qualche cosa con cui non giocano da tanto o che non vedono appena aprono il cassetto. Non so se tutti sono fatti così, ma i miei sì e quando si fa notare loro che nei loro cassetti e armadietti, in fondo, esistono anche altri giochi, sembra il giorno di Natale con l’arrivo dei doni.
Insomma, fatto sta che ho deciso di realizzare un espositore/raccoglitore per le Barbie (e affini) di mia figlia che giacevano inutilizzate in fondo ad un cesto; Barbabella lo ha scrutato ben bene, poi ha esultato e ha detto: “Ma davvero io avevo tutte queste Barbie?”
Materiale occorrente
L’idea l’ho presa da Pinterest (Scusatemi ma non riesco più ad inserire i link :-( ), ma in quel caso veniva utilizzato un porta oggetti (o scarpe non ho ben capito) già confezionato, io, invece, il condominio delle Barbie me lo sono fatta da sola.


Cucire le bande superiori
Basta tagliare un rettangolone di tessuto lungo quanto volete (considerate che deve essere appeso ad una gruccia) e largo 46 cm e passare tutti i bordi con lo zig zag.
Tagliare poi due rettangoli 6 cm x 14 cm e anche in questo caso realizzare lo zig zag lungo i bordi. I due rettangoli devono essere cuciti nella parte superiore, serviranno per appendere il porta Barbie alla gruccia.


Il passanastro cucito sotto le bande per la gruccia
Appena sotto i due rettangoli fate una piega nel tessuto in modo da realizzare una specie di passanastro, servirà per infilarvi una stecca (o un bastone per tende) che servirà per evitare che, una volta sistemate le bambole, il porta oggetti si ripieghi su se stesso.
A questo punto ricavate i rettangoli che diventeranno i veri e propri porta Barbie. Dovranno essere in numero pari, alti 22 cm e larghi 20, tanti quanti ne servono per arrivare in fondo.




Il bordo delle tasche
Per ogni rettangolo fate lo zig zag su ogni bordo e poi ripiegate verso l’interno la parte superiore per un centimetro in modo da realizzare un bordo, per attaccarli alla base cucite prima la parte inferiore disponendo la stoffa diritto contro diritto, in questo modo i piedini della Barbie eviteranno di infilarsi nelle cuciture e creare un buco. Le parti laterali cucitele pure senza ripiegare il bordo all’interno.
La parte superiore di una tasca dovrà trovarsi almeno mezzo cm al disotto della parte inferiore della tasca precedente.




Il porta Barbie è pronto e potrete chiedere alla vostra bambina di realizzare delle etichette personalizzate per ogni Barbie da appiccicare su ogni tasca. Il nostro condominio è molto affollato e le Barbie continuano a litigare per decidere con chi condividere l’appartamento.
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