mercoledì 29 gennaio 2014

Il cappello dei Minions all'uncinetto

Le mamme sanno sicuramente chi sono e probabilmente anche i papà, gli altri, forse, si starano chiedendo chi sono questi buffi pupazzetti che sbucano fuori da ogni dove. Sono i Minions, personaggi secondari dei cartoni animati della serie “Cattivissimo”, cartoni che per altro consiglio vivamente perché sono davvero divertenti anche per gli adulti, e che a prima vista hanno la forma di una caramella per la gola gigante.
Per chi ha voglia di conoscerli meglio ecco una selezione dei mini film che li vedono protagonisti.
https://www.youtube.com/watch?v=HK-vgVBfcco


mercoledì 22 gennaio 2014

Muffin salati al prosciutto in crema di formaggio

Muffin e cupcake sono la moda del momento e devo dire che sono molto contenta di questa cosa perché non solo sono buonissimo, ma aprono il campo ad un’infinita serie di varianti.


Quelli che vi propongo oggi sono i mei muffin salati ai piselli e prosciutto crudo con crema di formaggio, una vera delizia che ha ingolosito perfino i bambini. Io li propongo per cena come piatto unico o dopo una semplice minestrina, ma, magari senza la crema di formaggio, possono entrare a pieno titolo a far parte del buffet delle festine di compleanno.
Ecco gli ingredienti che vi servono:

Per i muffin salati
500 grammi di piselli (anche surgelati vanno bene)
150 grammi di prosciutto cotto
300 grammi di farina 00
Un cucchiaino di cremor tartaro
Un cucchiaino di bicarbonato
150 ml di latte
2 cucchiai di olio EVO
4 uova
100 grammi di parmigiano

Per la crema di formaggio
500 ml latte
80 grammi di burro
80 grammi di farina
Sale noce moscata
Formaggi avanzati
Tritare lo scalogno e farlo soffriggere in una pentola, aggiungere i piselli e lasciarli cuocere per qualche minuto. Aumentare i tempi se i piselli sono surgelati. Preparare i muffin unendo il latte alle uova, a parte mescolate bene il bicarbonato con il cremor tartaro e la farina. Unite adesso la parte liquida (latte e uova) alla parte solida (farina ecc..). quando il composto sarà ben amalgamato continuate a mescolare (anche con un robot da cucina) e unite poco a poco il parmigiano , l’olio, metà dei piselli e il prosciutto tagliato a cubetti piccoli.


Amalgamate molto bene ed imburrate gli stampini.
Disponete il composto negli stampini e fate cuocere in forno caldo a 180° per 25 minuti.
Mentre cuociono i muffin preparate la crema al formaggio. Mettete il burro in un pentolino e lasciatelo sciogliere a fuoco lento. Unite la farina e mescolate vigorosamente finché non otterrete una palla morbida. A questo punto versate un po’ di latte e mescolate con una frusta finché non si è completamente unito alla palla di farina e burro senza lasciare grumi. Aggiungete altro latte e continuate a mescolare. Procedere in questo modo finché avrete aggiunto tutto il latte. Portate ad ebollizione senza smettere di mescolare e lasciate sobbollire per qualche minuto. Togliete dal fuoco ed aggiungete sale e noce moscata. Poi tagliate i formaggi a pezzettini (se volete potete anche grattugiarli) ed uniteli alla besciamella a vostro piacimento. Mescolate lontano dal fuoco fino a che la crema non diventi densa ed uniforme.


In alternativa potrete montare 100ml di panna fresca ed incorporarvi 150 grammi di ricotta vaccina.
Quando i muffin si saranno intiepiditi serviteli coperti di crema ed accompagnati dai piselli rimasti nella pentola.

giovedì 16 gennaio 2014

Ricette Cukò: vitello tonnato

Un po’ anni ottanta la ricetta di oggi, ma in casa nostra è un must e per realizzarlo con il Cukò ho seguito pedissequamente la ricetta della mia mamma


Ingredienti

1 gambo di sedano
1 carota
1 cipolla piccola
1/2 bicchiere di vino bianco
Maionese (corrispondente ad un uovo di preparazione)
4 o 5 filetti di acciuga
1 cucchiaio di capperi
½ chilo di magatello di vitello
150 grammi di tonno in scatola

Legare il magatello con il filo come se fosse un arrosto e pulire carota sedano e cipolla. Nel boccale mettere il cestello ed inserire la carne, le verdure pulite e fatte a pezzetti e sale; coprire con l’acqua e il vino bianco. Cuocere per 1 ora a 100°.
A cottura ultimata lasciare raffreddare la carne nel suo brodo e poi mettere in frigorifero finché non è ben fredda (circa mezza giornata). Tenete da parte il brodo che in parte servirà per la salsa, ed in parte potrete usare per la minestra o un buon piatto di tortellini.
Intanto fare la salsa. Mettete la lama inox nel boccale e unite la maionese, il tonno, i capperi, la cipolla, la carota, i filetti d’acciuga e mezzo mestolo di brodo. Azionare a velocità 8 per 3 minuti e controllare la consistenza. Deve risultare una salsa liscia e senza grumi.
Togliere il filo dalla carne ed affettare a mano o con una affettatrice. Non fate questa operazione se il magatello non è freddo da frigorifero perché vi si spappolerà.  Disponete le fette su un piatto e copritele con la salsa. Potete decorare con capperi o con fettine di carote lessate (in questo caso ricordatevi di non metterle tutte nella salsa).
Potrete preparare questo piatto il giorno precedente e conservarlo in frigorifero

Qui trovate le informazioni su Cukò di Imetec e le altre ricette

giovedì 9 gennaio 2014

Outing: quello che la blogger non dice

Tanti auguri a me Tanti auguri a me Tanti auguri al mio blog Tanti auguri a me.
Ebbene sì, oggi la casa della mamma compie 2 anni, ma invece di fare bilanci o previsioni voglio cogliere al balzo l’occasione che mi ha dato Rita di Faccio e Disfo con la sua iniziativa #quellochelabloggernondice e #nonsonowonderwoman e fare outing!



Vi devo svelare che anche io, come le altre blogger che partecipano (ma credo pure quelle che non lo fanno) non sono perfetta e non sono Wonder Woman. Sono una mamma che lavora, sia in casa che fuori casa, sono imperfetta come mamma, come casalinga (decisamente imperfetta), come moglie e spero di cavarmela almeno con il lavoro (i lavori pardon).
Mia figlia un giorno, guardandomi le mani perplessa, mi ha detto: “Mamma la maestra mi ha detto che tu hai le mani d’oro, ma a me sembrano rosine, cioè insomma, color carne…”
Questa è la realtà, le mie mani sono di carne ed ossa (più carne in realtà) come quelle di chiunque altro, sono una persona normalissima e non sono una trapezista.
Un’amica invece mi ha detto che noi blogger di blog che parlano di casa, mamme, lavoretti, famiglia ecc….. siamo l’equivalente mammesco e casalingo delle fotomodelle, siamo cioè l’esempio di una perfezione che non esiste alla quale chi ci legge aspira senza mai riuscire a raggiungerla. Questo mi dispiace molto, perché il mettere in mostra una perfezione che non c’è non è di certo il mio obiettivo; piuttosto la ricerca di qualcuno che, almeno per quelle due o tre cose che mi riescono bene, mi dica che sono stata brava (ma di questo ne abbiamo già parlato). E poi la gioia di condividere con gli altri quello che faccio e quello che vivo. Una volta si tenevano i diari segreti, oggi li pubblichiamo e diciamo a tutti quello che viviamo con una ricchezza che solo fino a qualche anno fa era impensabile.
Qual è il punto allora?
Il punto è che chi visita i nostri blog, il mio blog sicuramente, vede solo quello che io voglio mostrare, la stanza bella della casa, bambini sorridenti vestiti con gli abitini che amorevolmente ho cucito loro e che giocano con giocattoli fabbricati dalle manine della mamma. Vede poi piatti succulenti e ricette sfiziose preparate in pochissimo tempo e senza alcuna fatica, vede bambini in gita con le famiglie che si divertono a scoprire cose interessanti. Non mettiamo mai in mostra quello che c’è dietro però, quindi non si vedono i fornelli sporchi di unto, la parte delle scale che scende nel box sporca come la scala della metropolitana, i cumuli di vestiti da stirare, io che urlo ai figli di vestirsi e loro che fanno i capricci perché una detesta l’abito che ho cucito nel tempo che avrei dovuto utilizzare per pulire il bagno e l’altro vuole giocare con la spada laser e non con il gioco euristico pensato per la sua formazione personale. Che dire poi della famiglia inviperita perché quelle tre volte al mese che cucino qualche cosa di diverso devono mangiarlo freddo perché bisogna aspettare che sia terminato il servizio fotografico? O del fatto che quelle due gite all’anno che facciamo sono le uniche che possiamo permetterci?
Insomma ben lungi dal voler descrivere una perfezione immaginaria accolgo la sfida di Rita di pubblicare anche spruzzi di imperfezione, progetti non riusciti, piatti immangiabili e foto da scartare.

A cominciare da oggi.
Un’ultima cosa la voglio dire però. È vero che quello della blogger, da quando collaboro con UnaDonna, è diventata una professione, è un lavoro che porta via del tempo alla famiglia, alla casa e a me stessa, però è anche vero che non potrei farlo se non avessi la famiglia che ho: due bambini che si mettono a giocare da soli senza litigare (quasi mai) e che mi lasciano il tempo ogni giorno di lavorare un paio d’ore anche quando tornano da scuola, ma soprattutto un marito che mi accompagna con pazienza senza lamentarsi di casa sporca o vestiti stropicciati, che si sobbarca parte delle pulizie della casa e che se non trova la cena pronta quando torna dal lavoro la sera, prima ancora di cambiarsi, si mette in cucina e prepara da solo per tutti.
Poi un giorno vi racconto di come ho dimenticato di andare a prendere mio figlio alle 16 e la suora mi ha detto di non preoccuparmi che ormai lo sanno che al limite entro le 18 viene papà ….

mercoledì 8 gennaio 2014

Il cappellino all'uncinetto che diventa scalda collo

Cominciano anche l’anno del fai da te con un bellissimo progetto all’uncinetto che ho realizzato per il mio bambino.


Barbaforte in effetti era un po’ arrabbiato perché sostiene che io non faccia mai nulla per lui ed in effetti ha ragione. Però diciamocelo, cucire qualche cosa di carino per un maschietto non è cosa facile; soprattutto trovare capi particolari da maschio non lo è. Ma vi siete guardate intorno nei negozi di abbigliamento per l’infanzia? Dalla parte delle femmine un’esplosione di colore, tessuti particolari, una scelta infinita di combinazioni e l’imbarazzo della scelta. Dalla parte dei maschi la tristezza assoluta. Forse solo HM si salva con un po’ di spazio alla fantasia nelle magliette, ma per il resto…
Insomma vestire un maschietto potrebbe sembrare più semplice, ma non lo è, soprattutto se, come a noi, piacciono i capi colorati e divertenti.


Questa volta però ce l’ho fatta ho realizzato per lui uno scalda collo che diventa anche cappellino dai colori decisamente vistosi. Barbaforte lo adora, anche per la sua trasformabilità che lo rende una specie di super eroe del freddo.

Fare lo scalda collo è facilissimo, vi servono una lana piuttosto grossa ed un uncinetto del 6. Per questa volta ho voluto provare un filato misto (non è lana al 100%), ma che è di gran moda tra le magline: il filato Boshi. Devo dire che l’effetto mi piace molto e che è anche caldo, oltretutto ci sono tantissimi colori disponibili, l’unico difetto che ha è che, per essere un misto lana, costa decisamente troppo.
Per realizzare lo scalda collo per un bambino che veste 5 anni ho realizzato una catenella di 56 maglie, l’ho chiusa su se stessa per formare un cerchio ed ho cominciato a lavorare intorno con il punto alto. Per la grandezza della catenella potete regolarvi sulla circonferenza della testa: dovrà risultare un paio di centimetri più grande.
A circa 13 cm ho fatto un giro a punto basso calando di 1 maglia ogni 7  e la stessa cosa l’ho fatta per il giro successivo, in questo modo ho diminuito in tutto 14 maglie raggiungendo la larghezza della testa. Da qui ho ripreso a lavorare a punto alto fino a raggiungere una lunghezza complessiva di circa 24 cm.
Con del filato giallo ho realizzato una treccia molto stretta che ho infilato nelle maglie dell’ultimo giro facendo in modo che gli estremi ricadano all’interno dello scalda collo. Tirando la cordina così realizzata e facendo un nodo alla fine lo scalda collo si trasforma in un cappellino (un po’ rasta per la verità).
Insomma un lavoro facilissimo ed adatto soprattutto a chi vuole provare a cimentarsi con maglia ed uncinetto.

giovedì 2 gennaio 2014

Ricette Cukò: La vellutata di piselli

Un altro esperimento con Cukò di Imetec, questa volta abbandoniamo la tavola delle feste e spostiamoci verso qualcosa di più salutare. Guardiamo alle verdure.
Le vellutate e le creme sono proposte in numerose versioni nel ricettario ufficiale di Cukò, ma io ho deciso di provare a cucinare la vellutata di piselli e patate che piace tanto ai miei bambini. In effetti le mie cene domestiche iniziano spesso con creme di verdure, sia perché ci piacciono molto, sia perché sono l’unico modo di far mangiare le verdure a Barbaforte.
Per la vellutata di piselli e patate per 4 persone vi occorrono:
300 grammi di piselli surgelati
1 scalogno
250 grammi di patate
200 grammi di latte
200 grammi di acqua
1 cucchiaio di Olio Evo
4 fettine di pancetta arrotolata o un paio di cucchiai di pancetta a cubetti
Inserite nel boccale con la lama inox lo scalogno pulito e tritate 20 secondi a velocità 6. Unite l’olio etra vergine di oliva e soffriggete per 4 minuti, velocità 1 a 100°C.
Inserite i piselli e l’acqua e fate andare per 10 minuti a velocità 1 100°C
Aggiungete il latte e le patate tagliate a pezzettini piccoli o a fettine sottili e cuocete per altri 35 minuti a velocità 1 con la temperatura di 90°C.
Nel frattempo scaldate una padella antiaderente e fate rosolare la pancetta nel suo grasso finché non sarà diventata croccante.
A cottura delle verdure ultimata azionare il comando pulse tante volte quante sarà necessario per raggiungere la consistenza che desiderate (8/10 volte).
Servire in tazze singole con la guarnizione di pancetta e accompagnato da crostini di pane tostato.

Qui trovate le informazioni su Cukò di Imetec e le altre ricette 

Passaggi
Accessori
Tappo dosatore
Time
T°C
Vel
Tritare lo scalognoLama inox20”-6
Aggiungere l’olio e soffriggere lo scalognono4’100°C1
Aggiungere i piselli e l’acqua10’100°C1
Aggiungere il latte e le patate a fettine35’90°C1
Omogeneizzare la vellutata
pulse
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