martedì 27 agosto 2013

I bambini e il web, il punto di vista di una mamma


I miei bambini sono ancora piccoli, ma io e mio marito cominciamo a pensarci. Il momento in cui i bambini hanno accesso alla rete mi pare che sia sempre più anticipato ed ho l’impressione che mettere dei divieti secchi sia poco fruttifero; bisognerebbe piuttosto porre dei paletti, dei punti fermi dai quali non ci si può discostare per concedere loro di navigare senza aver paura delle conseguenze.
Alcune delle conseguenze a cui può portare l’utilizzo indiscriminato del web da parte dei più piccoli le potete leggere sull’articolo che ho scritto per UnaDonna.it “Inostri figli e la rete, di cosa dobbiamo avere davvero paura?”. Nel documentarmi per scrivere questo articolo sono rimasta molto impressionata dal fatto che i pericoli più frequenti non sono affatto quelli a cui tutti pensiamo quando affrontiamo l’argomento, quelli di cui sentiamo parlare dai vari media come incontri pericolosi, visione di pagine non adatte, cyber bullismo, ecc…, ma pericoli legati alla formazione della persona, alla crescita emotiva ed alla capacità di gestire le relazioni sociali.

Uno dei principali modi con cui i ragazzi hanno accesso alla rete è infatti l’utilizzo dei social network, fenomeno che li toglie dalle piazze e dai cortili (comodo per certi versi) e li rinchiude nelle loro stanze a gestire delle finte relazioni in cui i problemi reali sono enfatizzati, non si guarda in faccia (se non raramente) il proprio interlocutore, si fanno e disfano amicizie con un clic del mouse. Se l’utilizzo di questi mezzi di comunicazione viene portato agli estremi si rischia di vedere crescere un figlio che non è in grado di stare di fronte in alcun modo al prossimo se gli si presenta di persona. Si ipotizza che tra qualche anno saranno parecchie le patologie legate a questo fenomeno se non si fa qualche cosa da subito. In una delle ricerche che ho letto si sottolineava il dato, per certi aspetti confortante, che livelli così pericolosi vengono raggiunti da ragazzi che crescono in famiglie disagiate in cui sono già presenti altri problemi sociali o psicologici.
In ogni caso non tutto è perduto e non dobbiamo rassegnarci a vedere i nostri figli con sempre meno amici veri e sempre più amici avatar. Come le nostre mamme ci imponevano il coprifuoco, i luoghi da evitare e gli amici da frequentare o meno, così noi dovremo fare con i nostri bambini; certo i luoghi diventano siti, gli amici contatti ed il coprifuoco diventa il limite massimo di permanenza davanti a pc o smartphone o qualunque altro aggeggio inventeranno.

Poi c’è tutto un mondo di dialogo, esempio, educazione tra noi ed i nostri figli, non estraniamoli da quanto facciamo al computer, coinvolgiamoli se vogliamo che un domani facciano lo stesso con noi. Non regaliamo loro il computer da mettersi in camera, lasciamo che utilizzino quello di famiglia bene in mostra in mezzo alla sala o al corridoio. Ma soprattutto insegniamo loro da subito che gli amici veri si danno la mano, si sporcano giocando insieme a pallone per davvero, li vediamo sorridere o piangere. Facciamo loro capire che le parole sono sì molto importanti, ma che devono essere anche accompagnate dai gesti, dalle espressioni del viso, degli occhi e che un sorriso, un sorriso vero è molto più difficile da strappare ad un amico rispetto ad un due punti seguito da trattino e parentesi (J), ma dà molta, ma molta soddisfazione in più.

Dai che abbiamo ancora speranza, non lasciamoli andare!

A presto!

domenica 18 agosto 2013

Le più belle dichiarazioni d'amore...dal cinema al web


Oggi sono in vena di romanticismo. Parliamo di dichiarazioni d’amore, voi l’avete ricevuta? Una vera dico, con lui che si inginocchia e vi dichiara il suo amore eterno? Non pensiate che sia solo roba da film, dicono che a qualcuna è successo veramente e non credo che siano leggende metropolitane.
Come avrete capito a me non è che sia proprio arrivata una dichiarazione romanticissima, essendo il mio lui un pochino timido ha preferito chiedermi di sposarlo via sms. Che dire? Ovviamente ho accettato perché l’amore va oltre, però uno sforzino in più ci poteva stare.

Poi guardi i film o giri in internet e trovi dichiarazioni che se le avessero fatte a te avresti accettato di sposare anche jack lo squartatore. O sbaglio?
Vi dico subito che le mie preferite da film sono quella di Harry ti presento Sally e quelle di Love actually, tutte e due in realtà sia quella fatta a Keira Knigthley sia quella finale di Colin Firth ve le ricordate?







Però anche quelle americane fatte con i Lip-dub non sono male, forse in Italia un innamorato farebbe un po’ fatica a trovare tanta disponibilità tra parenti ed amici per dichiararsi (doti da ballerini a parte), ma l’idea è davvero carina.

Tutte le dichiarazioni che mi hanno colpito le trovate anche nel mio articolo su UnaDonna.it
a presto!

lunedì 12 agosto 2013

Da dove arriva la mia acqua?

la val Formazza vista dalla cascata del Toce
Dopo più di un mese che con i nostri bambini facciamo il bagno nelle acque del lago Maggiore, io e la Barbazia abbiamo deciso far conoscere loro il percorso che compie l’acqua per arrivare fino al lago e così abbiamo risalito il corso del fiume Toce fino alla val Formazza.

E va bene, lo sappiamo che il Toce non è il principale immissario del lago Maggiore (che è il Ticino) e, ve lo anticipo già da ora, il Toce non ha una vera e propria sorgente, ma nasce dall’unione di tre torrenti che scaturiscono da dei ghiacciai, quindi non siamo arrivati proprio proprio all’origine dell’acqua, però è stata una gita interessante e i bambini hanno scoperto che l’acqua, prima di arrivare da noi, passa per valli, montagne, fa grandissimi salti e scorre sotto la neve.
Insomma, una bella gita educativa e divertente, non impegnativa e che chi abita a Milano o Torino può compiere in una sola giornata. Magari ci si può andare per Ferragosto a cercare un po’ di fresco visto che si arriva fino a quasi 1800 metri!

Breve salita alla diga

Come arrivare?

Da Milano si percorre l’autostrada dei Laghi e ci si immette nella superstrada del Sempione uscendo in direzione Crodo, Premia, Val Formazza. Proseguire per la val Formazza fino a Sotto Frua, poi salire fin sopra la cascata e proseguire in automobile fino a Riale. Da qui si prosegue a piedi fino alla diga del Morasco di cui si può effettuare il giro di 4 km.

 

Ecco il lago del Morasco!

Cosa guardare?

Già dall’uscita autostradale di Gravellona Toce si entra nella valle in cui scorre il fiume Toce e, anche se inizialmente lo si vede solo per brevi tratti, lo si costeggia e lo si attraversa da qui per tutto il tragitto. Una volta usciti dalla superstrada e attraversato l’abitato di Crodo si cominciano a vedere un’infinità di cascatelle che si gettano dai fianchi ripidi della montagna, con i bambini potete giocare a chi scopre per primo la prossima cascata, ma vedrete che non riuscirete nemmeno a contarle!
La prima cascatella vista da vicino
Nel frattempo l’emozione cresce nell’attesa di vedere la Cascata con la C maiuscola, quella grande del Toce, la Frua che può essere vista anche dall’alto grazie ad una passerella sospesa (tappa obbligatoria a Frua). I grossi massi che svettano in tutta la valle sotto la cascata, risultato di enormi frane, sono molto affascinanti per i bambini che possono immaginare mille storie, ma fategli notare al ritorno, con magari anche una sosta per l'esplorazione, e lasciate che all’andata si concentrino sul motivo del loro viaggio.

  


Finalmente abbiamo trovato la neve!
Dopo la visita alla cascata si riprende l’auto e in cinque minuti si passa Riale per parcheggiare appena sotto il rifugio BimSe (anche area attrezzata per camper). Qui siete proprio sotto la diga e potete scegliere se salire dai tornanti asfaltati o da uno dei tre sentieri. Una volta sopra la diga vi si apre il meraviglioso panorama della valle in cui si trova il lago artificiale del Morasco, si vedranno i ghiacciai, decine di cascatelle ed il lago artificiale di un blu impressionante.
Morasco, il lago
Con i bambini si può fare tranquillamente il giro del lago, un percorso di 4 km in parte su strada bianca, in parte su sentiero (zaino porta bambini o passeggino da trekking) ed osservare le centinaia di specie botaniche che popolano le sponde del bacino. Ma è solo restando in silenzio che si potranno ascoltare i fischi delle marmotte che avvisano le proprie colleghe del vostro imminente passaggio.

Ancora un po' di acqua da osservare da vicino
Non preoccupatevi se trovate dei tratti di sentiero chiusi da fili metallici, si possono superare agevolmente ed anno solo la funzione di non far uscire le mucche che pascolano sulle rive del lago.
Il lago artificiale del Morasco

Cosa e dove mangiare?

A Crodo, proprio vicino al centro del paese, ma quasi sulla strada e ben segnalato c’è il Forno Ossolano dove potrete acquistare dell’ottimo pane se desiderate fare un picnic, proprio a fianco c’è la Latteria Sociale Antigoriana a cui confluisce il latte delle mucche di queste valli e che vende un formaggio davvero speciale, ma anche affettati con cui completare il vostro panino. Tra l’altro vi consiglio di prevedere una borsa termica in auto e di fare una sosta al ritorno per far scorta di burro e formaggi, in particolare di ricotta.
Un riposino per i più piccoli
Sulla diga del Morasco c’è un solo rifugio facilmente raggiungibile, mentre altri si trovano a più di due ore di cammino dal lago su sentieri poco adatti ai bambini. Sotto la diga, invece, i rifugi che offrono pasti ai turisti sono numerosi, li trovate lungo la strada che congiunge Frua a Riale e avrete solo l’imbarazzo della scelta. Noi abbiamo optato per un picnic – i bambini lo adorano – fatto a metà del percorso a piedi, e poi abbiamo concluso con un’ottima torta di mirtilli e crema pasticcera al rifugio BimSe.

Orari e giorni di apertura

Bisogna informarsi bene prima di partire perché la cascata del Toce non è sempre aperta, ma segue degli orari precisi che potrete trovare sul sito ufficiale della val Formazza insieme a tutte le informazioni che vi servono per godervi al meglio questa gita.

la valle di Riale dalla diga del Morasco

 

Per chi si ferma più giorni

Una bella fetta di torta ai mirtilli al rifugio Bim Se
Questa zona offre veramente tante possibilità di escursioni e visite, ma anche relax ed un po’ di frescura. Ci si può fermare a dormire in un rifugio o in uno dei numerosi hotel della valle. Le altre attività che vi consiglio sono quelle che noi stessi abbiamo sperimentato in altre occasioni.

Innanzitutto una gita all’Orrido di Uriezzo, a Baceno. Questa gita però non è consigliabile con bambini molto piccoli perché si percorre il canyon asciutto di un torrente ed in certi tratti bisogna salire delle scalette in metallo, nulla di pericoloso, ma credo che i bambini debbano avere almeno cinque anni. Una seconda escursione che vale la pena, questa volta anche con i passeggini, è all’AlpeDevero, sempre passando per Baceno; è un paradiso di relax a contatto con la natura che permette però anche numerose camminate per tutti i livelli di preparazione. Infine il riposo totale alle terme di Premia: un complesso di piscine all’aperto e al coperto collegate tra loro incastonato nella montagna, il giusto relax dopo tante camminate.
Insomma ce n’è per tutti i gusti, noi ci siamo divertiti e non vi dico la soddisfazione dei bambini quando hanno fatto il bagno al lago e hanno rincontrato le goccioline d’acqua che avevano visto il giorno prima sbucare dalla neve!

Buon divertimento!

lunedì 5 agosto 2013

Il pillow Dress: Video Tutorial



Bastano poche parole per descrivere il lavoro di cucito che vi presento oggi. Credo che sia uno dei progetti più semplici da realizzare, in teoria non sarebbe necessaria nemmeno la macchina da cucire. Due rettangoli di stoffa leggera, una striscia di tessuto o un cordino, una mezzoretta di lavoro et voilà, il Pillow Dress è fatto. 


I tessuti che consiglio per questo semplice vestitino sono il jersey, se lo volete aderente, un cotone ultra leggero se desiderate un effetto super svolazzante. Se qualcuna si sente molto glam può provare con una seta stampata per realizzare un top colorato da indossare su jeans aderenti bianchi, che ne dite?
Nelle foto di questo articolo vedete i due tipi che ho realizzato per Barbabella e Barbottina, carini no? Mia figlia in particolare sta passando l’estate con indosso questi due abitini, uno per il giorno e l’altro per la sera, alla faccia del super guardaroba estivo di cui è fornita (vi ricordate i tre vestitini che le avevo fatto? Beh quelli li mette solo quando si va in città!).


In questo caso l’investimento è stato davvero limitato in quanto entrambe i tessuti con cui ho realizzato i Pillow Dress hanno comportato una spesa complessiva di circa cinque euro; erano scampoli che il negozio in cui mi fornisco vende a peso, in particolare sia il jersey che il cotone costavano 1 euro all’etto e vi assicuro che sono leggerissimi.



Ed ecco il mio video tutorial per realizzare questi Pillow Dress!



Forza, prendete uno scampolo e provate anche per voi!
A presto!
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