giovedì 31 maggio 2012

Torta salata di asparagi

Da queste parti ci si accorge che è iniziata la stagione degli asparagi per il numero incredibile di banchetti che spuntano improvvisati ai margini delle strade di campagna.
In effetti  finché abitavo a Milano l’unico modo che conoscevo per consumare gli asparagi era quello di lessarli e accompagnarli all’uovo all’occhio di bue. Stop
Invece ora ne ho elaborato qualche altro che li rende davvero molto più gustosi; innanzitutto li taglio a becco di flauto e li faccio saltare in padella per poi condire la pasta, poi ho copiato da mio suocero un fantastico risotto fatto con le punte mentre le code cuociono nel brodo che poi viene aggiunto al riso.
Oggi però presento la mia ultima creazione: una  Torta salata di asparagi.
Ingredienti:
un mazzetto di asparagi
una confezione di pasta sfoglia rettangolare

200 ml di panna fresca
¾ cucchiai di Grana padano grattugiato (comunque a piacere a seconda del gusto)
Sale, pepe
Sbattere le uova con un pizzico di sale e un po’ di pepe, aggiungere la panna e quando il composto è omogeneo aggiungere il formaggio grattugiato mescolando piano.
Stendere la sfoglia nella teglia coperta con la carta forno, riempire la sfoglia con il composto appena preparato e poi disporre gli asparagi sopra il composto lasciando che affondino un pochino.
Cuocere in forno caldo a 180° per 20-25 minuti.

a presto!

martedì 29 maggio 2012

Parola di bimbo: Una rapina a settimana

Per la rubrica Parola di Bimbo


Barbaforte impara i giorni della settimana con le dita.

Inizia con la sinistra

(pollice) Lunedì
(indice) Martedì
(medio) Mercoledì
(anulare) Giovedì
(mignolo) Veberdì

poi passa alla destra

(pollice) sabato
(indice) pistola!

sabato 26 maggio 2012

Vestito per bambina con corpetto maglia e uncinetto


Qualche mese fa ho letto un articolo scritto da una mamma che, riferendo di una discussione avvenuta tra le sue figlie, rifletteva su come il rosa sia uno stato mentale. Raccontava che la figlia più piccola, litigando con la sorella maggiore, aveva concluso il discorso con una frase che suonava più o meno così:

“Il mio vestito è rosa, le mie scarpe sono rosa, le mie calze sono rosa, anche i miei capelli ed i miei occhi sono rosa! E tu – guardandola con disprezzo – E tu sei blu!”
Mi ricordo bene quell’articolo perché io il rosa (o meglio la rosa) ce l’ho in casa. Barbabella vive in un mondo tutto rosa, nessun abito ha la dignità di abito elegante se non contiene un pizzico di rosa, fa capricci per pranzare se il piatto non ha almeno un particolare rosa e, in questo caso non per scelta sua, da quando è nata viene scarrozzata a bordo di un’auto rosa.

Ecco che allora, dopo aver comprato la macchina da cucire, siamo andate insieme a scegliere i tessuti per fare le prime prove. Ovviamente: ROSA!
Questo abitino è stata forse la prima prova ed unisce la nuova avventura del cucito con la mia vecchia passione per l’uncinetto. Malgrado le pieghe non siano da manuale mi pare che sia venuto abbastanza bene. Dignitoso direi.

 Volevo aspettare a pubblicarlo per avere delle foto all’aperto, ma qui il caldo stenta ancora ad arrivare, quindi ecco Barbabella che si diverte a saltellare sul letto di mamma e papà. Cosa proibitissima normalmente.
E a proposito di rosa: ecco la nuova regina del nostro terrazzo



A presto!



martedì 22 maggio 2012

Bicchieri di fragole alla spuma di crescenza



Si sa, le donne sanno fare più cose contemporaneamente, e, al contrario di quello che pensano gli uomini, le fanno tutte bene!
La settimana scorsa con un occhio stavo navigando tra i blog di cucina, mentre con l’altro seguivo “I menu di Benedetta” su la 7. In genere non guardo questo programma perché a quell’ora sono a scuola e perché non amo il fritto, soprattutto da cucinare e lei, anche questo si sa, sta al fritto come i pesci all’acqua.
L’altro giorno però ho alzato le antenne quando l’ho sentita parlare dell’accoppiata fragole/crescenza, un mix che mi ha sempre incuriosito. In effetti stava preparando dei bicchierini di fragole alternate ad un composto di crescenza e panna.
Con l’altro occhio però ero sul sito del gamberorusso che aveva appena pubblicato questa ricetta realizzata con il sifone.
Le due cose hanno iniziato a fondersi nella mia mente e mi è venuto in mente che durante le vacanze di Natale io e Barbapapà avevamo sequestrato il sifone che aveva in casa mia mamma e ci eravamo pure procurati le capsule.
La Parodi, nella sua ricetta, disponeva la crema nei bicchieri a badilate come al suo solito, ma come sarebbe stato sostituirla con una ben più soffice spuma?
Ecco fatto! La ricetta si era formata nella mia testa, non restava che acquistare gli ingredienti e fare la prova.
Ingredienti

300 grammi di fragole
75 grammi di zucchero di canna a velo
250 grammi di crescenza molto morbida, quasi liquida
250 grammi di panna fresca
Mischiare in una ciotola il formaggio, 50 grammi di zucchero a velo e la panna finché il composto non risulterà omogeneo e molto morbido; inseritelo nel sifone da mezzo litro. Inserite una capsula e agitate molto bene tenendolo a testa in giù, poi togliete la capsula e mettete in frigo fino all’ora di servire (almeno mezz’ora al massino 24 ore). Se avete il sifone da un litro probabilmente dovrete usare due capsule, ma dovrebbe essere indicato nelle istruzioni.
Nel frattempo frullare due terzi delle fragole con 25 grammi di zucchero a velo e tagliare a tocchetti piccolini il resto.
Quando è il momento di servire alternate in ciascun bicchiere uno strato di frullato di fragole e uno strato di spuma. Sopra l’ultimo strato di spuma fate cadere le fragole a pezzetti.
Queste dosi vanno bene per quattro bicchieri belli corposi.


Figurone garantito, e piace anche ai bambini.
Sfidate i vostri ospiti ad indovinare che cosa compone la spuma, perché la crescenza è davvero inimmaginabile e irriconoscibile.
con questa ricetta partecipo a:
e anche a:

A presto!

Parola di bimbo: Problemi di altezza

Per la rubrica Parola di Bimbo:

Barbabella: "Il mio papà si fa la doccia perchè è troppo alto per fare il bagno. E poi se si fa il bagno si bagna tutta la barba!"

n.d.r noi nemmeno ce l'abbiamo la vasca!

domenica 20 maggio 2012

Carpaccio di pesce spada

Una ricettina facile, fresca ed estiva in attesa che il sole torni a farsi vedere.


La preparazione è semplicissima, le dosi un po' a sentimento:
tritare insieme basilico (80 grammi circa), pinoli, aglio, un pizzico di sale e un filo d'olio extra vergine d'oliva;
aggiungere del pangrattato e olio a sufficienza da rendere morbido il composto.
Prendere delle fettine sottilissime di pesce spada e fare degli involtini riempiti con il composto al basilico. Irrorare il tutto con olio EVO.



Servire come antipasto con vino bianco freddo.

Con questa ricetta partecipo al contest di aboutfood:


A presto!

martedì 15 maggio 2012

Parola di bimbo: Beneficienza

Per la rubrica Parola di bimbo ...

Mentre faccio il cambio degli armadi mi capita in mano una vecchia mantella di lana, ancora in ottimo stato ma che non ho praticamente mai messo e non credo metterò.

La passo a Barbabella: "Tieni! Dalla a papà per favore, digli che è da dare ai poveretti."

Andando in cucina incontra suo fratello e gli rifila la mantella, poi torna in camera:

"Ecco mamma! L'ho data ad un poveretto!"

...un premio...


È con grande emozione che vi comunico che…

HO RICEVUTO PER LA PRIMA VOLTA UN RICONOSCIMENTO PER IL MIO BLOG!

Anzi due in un colpo.

Ad assegnarmeli è stata La Donna della Domenica di Carta e Cuci, la motivazione, comune a tutti i premiati, è la seguente:

“Oltre ad essere interessanti e ricchi di spunti creativi, sono anche racconti della vita di belle persone, piacevoli e divertenti da leggere.”

In realtà l’avvenimento risale a settimana scorsa, ma in questi giorni non ho avuto molto tempo per connettermi e non volevo fare le cose di fretta.

Adesso, o meglio quando avrò finito di cullarmi sugli allori, mi spettano due compiti:

1)    devo rispondere alle domande di una piccola intervista (celebre da un secondo e già mi intervistano… D);

2)    devo assegnare a mia volta i premi a dei blog che trovo interessanti e piacevoli e che soprattutto abbiano meno di 200 followers; in pratica è una staffetta (non assolutamente una catena visto che si partecipa solo se fa piacere;

 Ecco la mia intervista!

1 ) Qual è la tua rivista preferita?

Non posso assolutamente sceglierne una sola, anche perché da quando le hanno messe in vendita al supermercato ogni spesa è una rivista. Attualmente le più gettonate sono: La cucina naturale, La cucina italiana, Cake Design, La settimana enigmistica ed essendo soci, l’insostituibile Altro Consumo. Per quanto riguarda maglia, cucito ed altre attività creative dipende, sfoglio tutto e compro se trovo qualche cosa di interessante.

2) Qual è il tuo cantante preferito?

Non sono una grandissima appassionata/esperta di musica, credo che quel lobo del mio cervello non si sia sviluppato, ogni tanto mi “innamoro” di qualche canzone “a caso”, ma il mio preferito è Vasco (primo concerto 1983).

3) Qual è il tuo prodotto make up preferito?

Non mi trucco praticamente mai, se devo proprio scegliere dico l’ombretto e il rossetto, ma stiamo parlando di due volte l’anno.

4) Qual è il tuo film preferito?

Quando avevo 10 anni, una sera, i miei genitori sono venuti a chiamarmi mentre ero già a letto (solo io, non le mie sorelle minori) per farmi vedere un film in prima serata che da quel momento è rimasto incontrastato sul podio e che ora sto cercando di propinare a mia figlia: “Sette spose per sette fratelli”. Il secondo in classifica (ma solo perché è arrivato dopo è “Harry ti presento Sally”. Non so il motivo, a parte che lo trovo terribilmente romantico, ma è l’unico film che guardo e riguardo ogni volta che lo passano in televisione.

5) Qual è la tua youtube guru preferita?

Ops! Si accettano le giustifiche? Ammetto di non essere preparata. Prima di questa intervista non immaginavo nemmeno che ci fossero delle guru su youtube. Non è che adesso mi ritirano il premio?
6) Dove ti piace vivere?

Questa è una domanda capitale per me. Di fatto per un’irrequieta come me la risposta giusta sarebbe non nel posto in cui vivo e varrebbe in qualunque posto io vivessi. Il mio posto ideale? Inverno in Spagna, estate in Norvegia, panorama della nostra casa sul lago Maggiore con lo stesso terrazzo, finiture della mia casa attuale ma con il triplo (minimo) della metratura, in fondo alla strada da una parte le vigne dove passeggiamo di solito, in fondo dall’altra parte piazza Erbe con i negozi. Poche salite per girare sempre in bici. Scuole comode da raggiungere a piedi e lavoro di fronte a casa. Chiedo troppo?

7) Quante scarpe possiedi?

Ne possedevo un sacco, non so quante, ma frutto di anni e anni di accumulo, poi sono arrivati i due barbafigli e in seguito alle gravidanze sono passata dal mio trentotto e mezzo ad un imbarazzante quaranta e mezzo. Buttate tutte tranne le Crocs, per ovvi motivi. Adesso lentamente ricomincia il riaccumulo.

8) Qual è il colore preferito?

Mi affascinano tutte le variazioni del lino nei colori naturali


Ora la domanda più difficile: devo indicare i 3 cibi preferiti...

Farei prima ad indicare i tre che non mi piacciono. Vediamo…

Beh gira e rigira mi tocca stare sul semplice:

Insalata di riso, quella della mamma che mi faceva quando tornavo a casa da scuola.

La pasta in tutte le sue declinazioni.

Un ricordo del primo viaggio fatto con mio marito (allora fidanzato) in Spagna: Pulpo Gallego.



E adesso passiamo all’assegnazione dei premi:



Per il linguaggio appassionante con cui sono scritte ricette intriganti.

La soffitta di Marilù
Perché ricicla ricicla ricicla e ha veramente tante idee carine tutte da “copiare”.

Not Only Teddy Bears perché è un luogo carino che mi ha dato tante ispirazioni.


An Italian Cooking in the Midwest perché la cucina americana mi affascina da morire, se poi è interpretata da un’italiana è anche meglio!


Con un filo  perché è un bel luogo dove passare del tempo e raccogliere le idee.



mercoledì 9 maggio 2012

Terrina di mele con meringa

Voglia di coccole e dolcezza?
Questo è il dolce che ci vuole!


Per questa ricetta in realtà bisogna fare delle prove; innanzitutto bisogna calibrare la dose di zucchero di canna nelle mele a seconda del proprio gusto, ma assaggiare le mele in cottura non è indicativo perchè poi andranno con la meringa che è molto dolce. Poi bisogna calibrare il tempo di cottura a seconda del proprio forno. La consistenza finale della meringa dovrà essere croccante all'esterno e morbida all'interno.

Ingredienti:
una mela
due cucchiaini di zucchero di canna
un pezzettino di stecca di cannella
tre albumi
zucchero semolato in peso pari al peso degli albumi
zucchero a velo in peso pari al peso degli albumi

Pelare e tagliare la mela a pezzetti, metterla in un pentolino insieme allo zucchero di canna e alla cannella. coprire con acqua e portare ad ebollizione. Lasciare cuocere finchè le mele non saranno diventate morbide.

Intanto fare una meringa all'italiana montando a neve gli albumi con metà dei due tipi di zucchero. Quando si sarà raggiunta la giusta consistenza (girando la ciottola non dovrà cadere) aggiungere l'altra metà e montare ancora un pochino.

Disporre le mele con un po' di succo di cottura in 4 piccole pirofile e coprire con la meringa. Se si vuole si può anche mettere la meringa nella sac a poche e dare la classica forma a spirale.

Mettere in forno ad alta temperatura per 5 minuti. Calibrare i tempi di cottura a seconda del forno.



Non eliminate il succo rimasto dopo la cottura delle mele, è buonissimo da bere sia caldo che freddo e fa subito mercatino di Natale!

Con questa ricetta partecipo a:



a presto!

martedì 8 maggio 2012

Parola di bimbo: Svanita...o rimpicciolita

Altra chicca della rubrica Parola di bimbo

Barbabella e Barbaforte giocano a nascondino a casa del nonno.

Lei si nasconde sotto il letto e lui la cerca dappertutto, niente.

In cucina, niente.

In bagno, niente.

Dietro le porte, niente.

Mossi a compassione e vedendo che inizia a disperarsi gli suggeriamo di cercare in camera.

Trionfante corre in camera, ma...dietro la porta, nell'armadio, dietro la tenda...Niente, niente, niente!

Tutto sconsolato apre il cassetto del comodino (30cmx30cm), ci guarda sconsolato..."C'è pu!" dice con aria preoccupata.

a presto!

domenica 6 maggio 2012

Da strofinaccio Ikea a top per bambina

Ecco quello che ho combinato a mia figlia:


 Sicuramente qualcuno lo avrà già riconosciuto.

Sono stata molto combattuta nel decidere di farlo; memore delle mie esperienze infantili (descritte in questo post) non volevo che mia figlia fosse sottoposta agli stessi shock. D'altronde stavo cercando un tessuto fiorato di una certa consistenza per realizzare un top per lei (visto che sto imparando mi sembrava una cosa abbastanza semplice) e girando per l’IKEA mi sono imbattuta in questi strofinacci. Il tessuto aveva esattamente la consistenza che desideravo e il motivo mi piaceva moltissimo.
Non ho resistito.
Ho anche escogitato un piano per evitarle il trauma: non usare mai quegli strofinacci in casa nostra! Mi pareva una bella idea, almeno prima di tornare una volta successiva all’IKEA e scoprire che con quello stesso motivo hanno prodotto tutta una linea per la cucina, dai piatti ai bicchieri, dai vassoi alle tazze per la colazione. So che prima o poi capiterà nella casa di qualche amichetta e scoprirà la verità. Ci penseremo. Per il momento ha gradito mooooooooooolto il prodotto e vuole anche un cappello.
Veniamo al dunque: come ho fatto?
Occorrente:
uno strofinaccio IKEA
63 cm di elastico
filo e materiale per il cucito
Dei due strofinacci della confezione ho utilizzato quello con i fiori più radi.


Ho tagliato i bordi lunghi a filo della cucitura dell'orlo,


poi ho tagliato lo strofinaccio a metà del lato lungo.


Ho tagliato il bordo superiore, bordo inferiore invece l'ho tenuto per sfruttare l'orlo già fatto.


Ho unito il davanti con il dietro in corrispondenza di un lato e poi li ho cuciti insieme.


Ho fatto il bordo superiore ripiegando su sè stessa a stoffa per mezzo centimentro.


Adesso viene la parte più difficile. Ho dovuto tendere l'elastico in modo da far coincidere gli estremi con i due lati ancora aperti del top. Il problema è che qui ci vorrebbero quattro mani. Ho utilizzato mio marito, mentre lui teneva l'elastico io lo fissavo con gli spilli a circa 2,5 cm sotto il bordo superiore. In mancanza di due mani supplementari si può lavorare sull'asse da stiro fissando gli estremi alla copertura dell'asse. Poi ho cucito l'elastico al top.


Ricordate i bordi che ho tagliato all'inizio? Ne ho tagliati due pezzetti da 28 cm per fare le spalline. Massimo risultato con il minimo sforzo. Li ho cuciti all'altezza dell'elastico.




Mi sembra che il risultato sia discreto. Che ne dite?

a presto!


venerdì 4 maggio 2012

Nonna regina del riciclo




Queste due fanciulle sorridenti sono due bambine degli anni settanta Stefania e Manuela; indossano abiti dai tipici colori allegri e sgargianti (?) che si usavano a cavallo tra i settanta e gli ottanta, ma il problema reale non è il colore: è proprio il tessuto con cui questi due completi sono stati realizzati.

Credo che le persone che possono ancora ricordare le Mini Innocenti (auto utilitarie prodotte a Milano fino ai primi anni novanta) non siano molte; credo che quelle che possono ancora ricordare i sedili di queste auto siano ancora meno.

Io vi assicuro che non me li dimenticherò mai! Per due motivi:       
      1) Mio nonno e mio papà lavoravano nella produzione degli interni delle Innocenti.
      2) La nonna Paola ci ha cucito questi fantastici completi con il tessuto per i sedili della mini blu e della mini color mattone!

Praticamente quando salivamo in auto eravamo perfettamente mimetiche!

E ci è andata bene che non usavano l'alcantara!

Vi assicuro che il sorriso è solo di facciata. Fortunatamente venivano ritenuti vestiti "buoni" e quindi potevamo indossarli solo nei giorni di festa (non a scuola per fortuna).

Nella mia vita ho conosciuto solo una persona a cui è capitato di peggio, si tratta di una mia amica alla quale la nonna confezionava gonne partendo dalle tovaglie per il tavolo rotondo. Anche lei traumatizzata dalla faccenda.

Sia ben chiaro non disprezzo il riuso, soprattutto in caso di necessità, ma qui la necessità non c'era , era solo un puro esercizio.

Inutile dire che ho sempre pensato che ai miei figli non avrei mai prodotto nulla del genere, che mi sarei ben guardata dal riciclare articoli vari per realizzare abiti: solo rigorosamente nuovo!

Nel prossimo post che pubblicherò scoprirete che non ho mantenuto l'impegno e, se possibile, ho fatto di peggio!

A presto!

mercoledì 2 maggio 2012

Torta di rose salata

La ricetta di oggi è una rivisitazione della classica torta di rose di cui trovate la ricetta qui.
Ecco il prodotto finito:



La versione salata che sto per illustrare è ispirata alla "torta di rose al radicchio rosso" che si trova sul ricettario base del Bimby, ma il ripieno è modificato. In realtà avevo provato quella con il radicchio, ma il gusto troppo amaro non era gradito ai bambini. Per questa invece impazziscono.
Per questa volta non inserisco la ricetta modalità Bimby semplicemente perchè chi possiede questo robot può trovare sia la ricetta della pasta che quella del pesto sul ricettario base.
Prima che vi mettiate a contare i rotolini della mia torta di rose salata vi avviso che le foto sono tratte da due torte diverse che ho fatto, quindi il numero di rotolini non corrisponde. Questo semplicemente perchè nella prima versione non ho ripreso la preparazione e nella seconda dovevamo portarla a cena da amici ed eravamo in ritardo per fermarci a fotografarla.

Ingredienti:

per la pasta
150 grammi di latte
1 cubetto di lievito di birra
3 tuorli d'uovo
350 grammi di farina
20 grammi di olio
sale q.b

per il ripieno:
80 grammi di basilico
50 grammi di parmigiano grattugiato
30 grammi di pecorino grattugiato
30 grammi di pinoli
1 spicchio d'aglio
150 grammi di olio evo
una mozzarella
tre fette di prosciutto cotto tagliato spesso
sale q.b.

Preparare la pasta mettendo in una ciottola tutti gli ingredienti, fare attenzione a non fare entrare in contatto diretto il sale con il lievito, passare alla spianatoia e impastare molto bene fino ad ottere una palla liscia.
Mettere a lievitare coperta in un luogo privo di correnti d'aria per almeno un'ora.
Intanto preparare il pesto. Qui la cucina seria, quella con la C maiuscola, vorrebbe che venisse usato un pestello, ma chi come me non ne possiede uno o preferisce fare le cose un po' più spiccie può usare un mixer. Tritare insieme tutti gli ingredienti con poco olio. Poi aggiungere lentamente l'olio rimasto continuando ad emulsionare lentamente.
Dopo la lievitazione riprendere l'impasto e stenderlo sulla spianatoio cercando di dargli una forma il più rettangolare possibile.
Cospargere con il pesto.
Tagliare a tocchetti il prosciutto cotto e la mozzarella e distribuire sul pesto.
Formare un rotolo con la pasta lungo il lato più lungo e tagliarlo in rotolini alti circa 6-8 cm.
Disporre i rotolini in una teglia imburrata e infarinata. Fare in modo che rimangano abbastanza distanti tra di loro.
Lasciare lievitare finchè i rotolini non si saranno uniti. Ci vorrà circa un'ora.
Mettere in forno caldo a 180° e far cuocre per 30 minuti.
Se usate, come me, una teglia con la cerniera tenete conto che l'olio del pesto potrebbe uscire dai bordi, quindi usate un placca per riparare il forno.
Come già detto questa è la prima versione che ho fatto un po' di tempo fa con meno rotolini e più alti.
Spero vi sia piaciuta l'idea.
a presto!

con questa ricetta partecipo a:




martedì 1 maggio 2012

Parola di bimbo: Piccole femministe crescono


In seguito ad una delle ultime uscite di mia figlia ho deciso di aprire una nuova rubrica. La rubrica del martedì che si chiamerà Parola di bimbo e in cui riporterò le frasi famose di Barbabella e Barbaforte, i miei pargoli di due e quattro anni e di tutta la tribù di cugini più o meno coetanei.

Non credo che ci sia bisogno di ulteriori preamboli. Ecco la prima:

Piccole femministe crescono

Barbabella: “Mamma io e te siamo femmine vero?”
Io: “Sì!”

Lei si gira verso suo fratello e con aria compassionevole gli dice: “Eh, mi dispiace per te Barbaforte che sei maschio poveretto!”
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