All’età di quasi tre anni mia figlia ha avuto la brillante idea di contrattare con la fatina dei ciucci il più equo degli scambi: per potersi portare via i suoi ultimi due ciucci smangiucchiati, quelli della nanna, la sventurata fatina ha dovuto consegnare in cambio una Barbie, un Ken e due figlie, una grande e una media.
E così il simbolo dell’infanzia è uscito dalla porta mentre l’emblema della maturità infantile faceva il suo ingresso trionfale. Poco dopo abbiamo avuto nell’ordine: compleanno, Santa Lucia, Gesù Bambino che non hanno mancato di dare il proprio contributo alla collezione che, come in tutte le camerette di bambina del mondo, vede una grandissima sproporzione tra la parte maschile della famiglia e quella femminile.
Anche nei ricordi dei miei giochi di bambina, dove le Barbie erano IL GIOCO, c’è un Ken che si divide tra le contendenti, si scopre improvvisamente padre di non so quanti neonati della “famiglia felice” o in certi casi è l’unico superstite tornato dalla guerra/miniera/nave/america/chipiùnehapiùemetta.
Insomma anche la camera della mia bambina adesso è popolata da cinque o sei Barbie o surrogati (il pieno controllo sugli ingressi dei giochi in casa è impossibile da detenere), tre figlie: piccola, medie e grande ed un unico Ken che manda avanti la baracca mentre le sciagurate dilapidano il patrimonio in auto decapottabili, vestiti e accessori, carrozze con i cavalli, parchi giochi per le figlie, ecc…
Prima passione di mia figlia nei confronti di queste bamboline: svestirle. Bene, c’è la rottura di dover essere sempre interpellata per lo spogliarello, ma non hanno bisogno di altri abiti.
Seconda passione: cambiare d’abito. Ecco che nascono i problemi. Ho scoperto alla veneranda età di quarant’anni che le Barbie e consorelle non hanno tutte la stessa taglia, quindi non sempre si può prendere un abito da una e darlo all’altra. Avete mai provato a prendere una principessa Disney (tipo Ariel) e farle indossare un abito delle Barbie fashionistas? Impossibile! Oltretutto Ariel avrà il 42 di piede a confronto di un 36 di Barbie.
Cerco di ovviare al problema andando alla ricerca di abiti nuovi e scopro che mi costa meno vestire dalla testa ai piedi mia figlia piuttosto che una delle sue Barbie. E allora?
Ad un certo punto, guardando un paio di calzini della piccola ormai corti e non riciclabili mi coglie l’illuminazione: li taglio, li apro, li scucio e li ricucio e ottengo una tuta a mezza gamba per Barbie con tanto di marchio Reebock al posto della cintura. Niente male, ma si può fare di meglio. Altro paio di calzini: pantaloni per skipper, altro calzino: felpa con cappuccio.
Allora si può fare!
Attingo idee e filati dal cassetto dell'uncinetto, investo dieci euro in materiale e scampoli lussuosi ed ecco il nuovo guardaroba di Barbie e famiglia!
Modello da gran sera ottenuto con uno scampolo di fodera ed un tessuto nero elasticizzato ricavato da un paio di pantajatz rotti.
Il corpetto è ottenuto con un tubo di fodera arricciata per fare le spalle e da un bolerino chiuso da un automatico.
Ok Barbie, forse non è l'ideale per metterti alla guida della tua 500, ma dai! In fondo sei una donna: troverai una soluzione!
La parte posteriore della balza in fondo l'ho lasciata aperta, un fiocco di tessuto elasticizzato copre le cuciture.
A breve un altro modello!
A presto!
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