lunedì 9 settembre 2013

Caro libri: come combatterlo


Pochi giorni all’inizio della scuola ed il problema ritorna puntuale come un orologio svizzero: ma quanto costa il corredo scolastico? La Federconsumatori ha stimato che la spesa per ogni alunno che comincerà un ciclo di scuola secondaria (di I o II grado) andrà dagli 800 ai 1200 Euro, compresi libri, zaini, cancelleria per tutto l’anno. Ovviamente la parte del leone in queste cifre esorbitanti la fanno dizionari e libri di testo che solo raramente varranno per tutto il corso degli studi, ma che nella maggior parte  dei casi andranno cambiati per l’anno scolastico successivo.
Il Ministero della Pubblica Istruzione ha stabilito delle norme relative alla scelta dei libri scolastici in modo che questa non penalizzasse eccessivamente le famiglie già in difficoltà a causa della crisi, ma se l’indicazione di scegliere testi che siano reperibili anche come risorse digitali è stata seguita da quasi tutte le scuole – anche perché ormai è difficile trovare libri che non lo siano – l’obbligo a sottostare ad un limite di spesa (variabile per ogni classe) viene spesso disatteso.

In effetti se ai libri di testo di ciascuna disciplina si aggiungono manuali, dizionari, vocabolari, testi consigliati si fa presto a superare la soglia economica prevista, arrivando ai 521 euro di quest’anno ma che fare allora? Sempre di più nelle classi si trovano studenti che non sono in possesso dei libri o dei manuali necessari, semplicemente perché la famiglia non si può permettere di acquistarli, ma prima di arrivare a scelte tanto radicali si possono analizzare altre possibilità.

Le risorse digitali


Come già detto da quest’anno scolastico ogni libro di testo indicato dalle scuole dovrà essere disponibile come risorsa digitale, dovrà cioè essere possibile l’acquisto on-line dello stesso testo che, attenzione, raramente sarà stampabile, ma solo consultabile tramite tablet o Pc attraverso programmi specifici messi a disposizione dalle case editrici. In questo caso si registra un po’ di risparmio rispetto all’acquisto dello stesso testo cartaceo, ma l’utilizzo di questa risorsa comporta l’utilizzo di un mezzo informatico che non sempre (quasi mai a dire la verità) la scuola italiana mette a disposizione di ogni suo studente. Nel caso in cui un genitore decida di fornire tale supporto al figlio perché, ad esempio, oltre al vantaggio economico ci sono anche altri fattori positivi come ad esempio quello di avere sempre a disposizione tutti i testi e le risorse necessarie (sarà più difficile dimenticare a casa un libro specifico), dovrebbe però informarsi sulla disponibilità degli insegnanti relativamente all’utilizzo dei tablet in classe. Molti docenti, infatti, anche supportati da regolamenti scolastici che sinceramente trovo quanto meno obsoleti,  non consentono di utilizzare dispositivi informatici durante le loro lezioni, a meno che non ci si trovi in aule specifiche. La motivazione è sicuramente da ricercare nella propensione di molti ragazzi a divagare durante le lezioni, un’attitudine che con tutto il web a disposizione sarebbe certamente acuita. Quindi via libera al risparmio con i libri digitali (i tablet certo costano, ma scegliendone uno economico e spalmando il costo per tutto il corso degli studi qualcosa forse si risparmia), ma prima verificate di poterli utilizzare in classe.

I libri di seconda mano


Se con i testi digitali si può risparmiare fino al 30%, con i libri di seconda mano si arriva ad un risparmio del 50%, si possono trovare contattando ex studenti del proprio istituto, presso negozi o mercatini specializzati e anche on line. Se ci si muove per tempo si riescono anche a scegliere testi in buone condizioni, alcuni perfino intonsi, via via ci si avvicina all’inizio della scuola ci si deve accontentare di quelli un po’ più malmessi. Già da tempo le case editrici si sono mosse per contrastare la diffusione di questa abitudine, che le danneggia non poco dal punto di vista economico, e hanno cominciato a rivedere ed editare nuovamente libri di testo ormai datati cambiando quindi i codici. Ad esempio hanno preso il libro di storia Taldeitali edito nel 2010, hanno aggiunto una foto e cambiato la numerazione dei capitoli, passando ad esempio da solo numeri a numeri e lettere, e lo hanno rieditato con un nuovo codice e la scritta “versione aggiornata 2013”; a questo punto recandovi al mercatino dell’usato vi risulterà che il codice che chiedete non esiste perché è una nuova edizione, ma il libro fa bella mostra di sé nello scaffale dietro al commesso. In questo caso conviene contattare direttamente l’insegnante chiedendo se è davvero indispensabile acquistare la versione aggiornata oppure si può sopravvivere anche con quella dell’anno precedente. Oltretutto la compravendita dei libri di testo usato può rappresentare un vantaggio economico ulteriore se, oltre ad acquistare, si decide anche di vendere i libri vecchi, non si guadagna un granché, ma qualcosina si porta a casa. Il consiglio è sempre quello di chiedere al docente della materia interessata se il libro dell’anno precedente può essere ancora utile oppure se lo si può vendere, aspettare troppo in questo caso è poco produttivo perché rischiate di tentare di vendere un libro quando ormai ha già avuto due o tre nuove riedizioni.

Professori illuminati


C’è un ultimo modo in cui si può risparmiare qualche cosa, ma questo non dipende dalla volontà delle famiglie, ma dall’impegno e dalla professionalità di alcuni insegnanti che riescono a tenere le proprie lezioni e a far studiare gli studenti su testi o schede redatti da loro stessi e distribuiti gratuitamente agli studenti. Purtroppo non è un lavoro possibile in tutte le discipline e non tutti gli insegnanti vogliono impegnarsi in un lavoro tanto complesso quanto gratuito, ma qualche caso si sente in giro e non può che farci piacere.
Per le famiglie con difficoltà economiche documentate (ISEE) la maggior parte dei Comuni italiani interviene con un sostegno per l’acquisto dei libri e per i trasporti pubblici; all’inizio dell’anno ogni scuola rilascia una circolare relativa all’argomento, monitorate i diari dei vostri figli ed i siti internet dei Comuni e delle scuole e non avrete difficoltà a scoprire come muovervi per fare domanda.

Insomma, imparare diventa sempre più costoso, ma qualche possibilità di risparmio c’è, pensiamo che i soldi che stiamo spendendo sono per l’istruzione dei nostri figli e cerchiamo di far capire anche a loro i sacrifici che si fanno per farli studiare, forse non in tutti i casi, ma i risultati non si faranno attendere.
credits:http://cultura.blogosfere.it/2007/08/i-libri-di-testo-a-scuola-sono-inutili.html

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