domenica 30 dicembre 2012

Cotechino in crosta


Finito lo sforzo gastronomico che unifica l’Italia tra la cena del ventiquattro e quella del venticinque, sforando in qualche caso anche in Santo Stefano, ci prepariamo a riarmare pentole e fornelli per festeggiare con le zampe sotto il tavolo anche la fine dell’anno vecchio e l’inizio di quello nuovo.

Non so come funzioni nelle altre famiglie, ma a casa mia il pranzo di Natale è sottoposto ad una sorta di rigidissima procedura ISO9000 per cui il ripetere sempre le stesse preparazioni con esattamente le stesse modalità sembrerebbe essere garanzia di qualità. Quindi la sorella il cui compagno viene dalla Puglia si occupa di procurare olive, carciofini, funghetti e tutta una serie di prodotti acquistati in un negozio specializzato con tanto di etichetta sulle confezioni: “Prodotti Meridionali” tanto per non confondersi. Mio papà che una ventina di anni fa ha fatto qualche viaggio in camper tra Norvegia, Svezia e Finlandia si occupa da allora di procurarci il salmone, poco importa se adesso questo arriva dall’Esselunga, l’esperto di salmone è lui e lui se ne prende la responsabilità! E via via, passando allegramente e rumorosamente dal paté al polipo, dai nervetti all’insalata russa si arriva con un po’ meno leggerezza ai tortellini fatti rigorosamente in casa (come ho già descritto qui). La felice coppia natalizia (gallina ripiena e cappone) rimane abbandonata ogni anno intonsa sulla tavola per rifiorire a nuova vita in una più entusiasmante insalata fredda il giorno di Santo Stefano. Qualche sguardo furtivo riescono poi a guadagnarlo panettone e altri amici dolci che, abbandonati sulla tavola per tutto il corso del pomeriggio suscitano interesse a fasi alterne da parte dei più coraggiosi.

Per capodanno siamo tutti più sciolti, probabilmente è dovuto al fatto che difficilmente siamo tutti nello stesso posto contemporaneamente. Tra montagna, mare e città d’arte (come dicono al tg), tra discoteche, serate danzanti e cene da amici, il cenone dell’ultimo ha faticato ad affermarsi a casa nostra, quindi per quest’anno mi sento libera di proporvi una ricetta che non appartiene alla mia famiglia, ma che ho testato personalmente parecchie volte perché mio marito lo adora ed è semplicissimo da preparare:
Cotechino in crosta
Ingredienti:
un cotechino precotto
pastasfoglia rettangolare
spinaci surgelati
un uovo
olio evo

Fate cuocere il cotechino con le tempistiche e le modalità indicate sulla confezione, intanto scongelare gli spinaci e poi saltateli in padella con un filo d’olio. Rompete l’uovo in una terrina e sbattetelo con una forchetta. Aprite la sfoglia e tagliatene via un pezzettino dal lato per creare le decorazioni, stendete gli spinaci sulla sfoglia lasciando liberi i bordi per circa un centimetro. Posizionate il cotechino sugli spinaci, ma non in mezzo, piuttosto verso un lato, poi, aiutandovi con la carta forno della sfoglia che dovrete aver tenuto sotto, cominciate ad arrotolare la sfoglia intorno al cotechino. Con un pennellino spargete l’uovo sul bordo della sfoglia per farla aderire meglio e chiudete il rotolo.
Con la pasta avanzata formate delle strisce o altri ornamenti con cui decorerete il rotolo. Preriscaldate il forno a 180° e intanto spennellate il rotolo con l’uovo. Infornate per circa 20 – 25 minuti. Controllate che la sfoglia sia dorata e non preoccupatevi della cottura perché sia gli spinaci che il cotechino sono già cotti.
Come avrete notato non ho assolutamente aggiunto sale, perchè è già abbastanza saporito il cotechino.


Cuocete cuocete cuocete

Stefania

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma come! Ti ho insegnato ad usare il cotechino e gli spinaci freschi!! Tu mi hai pure suggerito di fare la pasta briseé fresca!!!! Mamma

Stefania ha detto...

Certo, ho avuto un attacco di Parodite acuta! Questa è la versione per chi ha poco tempo e poca manualità.

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