...ovvero del come si fa a copiare i modelli che si vedono in giro.
Ancora lavori maglia, lo so che divento a tratti
monotematica, ma con questo freddo….
Oggi vi racconto di una mantella
che non ho fatto io, ma la mia mamma, per mia nipote Barbottina; ho deciso di
mostrarvela perché la trovo davvero deliziosa.
Siccome non posso pubblicare il
modello in quanto è su una rivista di Mani di Fata ancora in vendita, ne
approfitto per spiegarvi come faccio io a “copiare” i modelli che vedo in giro
e che mi piacciono.
Innanzitutto scatto una foto, in
genere lo faccio fare a mio marito perché mi vergognerei troppo se venissi
scoperta. Supponiamo di riuscire a scattare una foto in cui si veda bene il
capo come questa, anche se è un po’ mossa non importa.
Da questa foto appare chiaro che
non è presente nessun bordo all’estremità inferiore, conto le colonnine e conto
quanti punti compongono ogni colonnina e lo spazio tra due di esse; in questo
caso si possono contare 13 colonnine e 13 spazi; sembra inoltre che ogni
colonnina sia composta da otto punti al diritto e gli spazi da quattro al
rovescio. Altra osservazione: dalla foto si vede la cucitura solo sul lato
destro del capo, quindi sembrerebbe realizzato in un unico pezzo e dalla
posizione della bimba è lecito supporre che la parte posteriore sia delle
stesse dimensioni della parte anteriore.
Quindi quanti punti metto?
Il numero di colonnine per il
numero dei punti che le pongono 13x8
Più il numero degli spazi al
rovescio per il numero dei punti che li compongono 13x4
Il tutto raddoppiato per considerare
anche il retro, quindi:
(13x8 + 13x4)x2=312 punti
Quindi imposto 312
punti e poi comincio subito alternando 8 punti al diritto e 4 punti al
rovescio.
Quanto farla lunga? Dalla foto si
nota che la mantella appare divisa in tre parti di cui la parte in mezzo è
lunga più o meno dalla spalla al gomito. Misuro la destinataria della mantella
dalla spalla al gomito e continuo a lavorare in modo uniforme fino a quella
lunghezza.
Sempre osservando la foto si
riconoscono chiaramente due righe in cui sono stati effettuati i cali quindi:
arrivati alla misura
scelta si calano due punti per ogni colonnina al diritto, si prosegue senza
ulteriori cali per la stessa lunghezza di prima e quindi si calano ancora due
punti per ogni colonnina, si procede ancora per la stessa lunghezza e poi si
chiude il lavoro.
Passo ad osservare la foto dei
fiorellini da cui appare chiaro che ciascun fiore è realizzato da una catenella
chiusa su sé stessa su cui sono stati alternati probabilmente un punto basso e
tre o quattro punti alti in modo da formare i petali e si è fatto poi un ultimo
giro a catenella.
I fiorellini sono poi cuciti
tramite due petali alla mantella e poi al fiorellino seguente ed al precedente
(a dire della mamma questo è stato il lavoro più lungo).
Infine la lavorazione sul collo è
palesemente realizzata con tre punti alti chiusi insieme, una catenella di
dieci punti fermata a metà sulla mantella e poi si ricomincia.
Credo che sia meglio realizzare
le decorazioni dopo aver chiuso la mantella cucendo il lato aperto.
Questo è il metodo che uso io per
realizzare i miei prodotti “magliferi”: osservazione, copiatura, variazione.
In effetti poi ognuna può fare le
modifiche che desidera, non abbiate paura di provare!
Io la variazione che apporterei
dovendola riprodurre è quella di utilizzare i ferri per il lavoro circolare, in
questo modo si eviterebbe di vere la cucitura su un lato; per il resto,
inventate voi.
Sferruzzate
sferruzzate sferruzzate
Stefania
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