È innegabile che il giorno di ferragosto l’italiano medio non
possa esimersi dal grigliare. Ogni luogo è buono, ogni vacanza ben si adatta,
l’importante è avere del combustibile, una qualsivoglia superficie grigliata e
carne a chili; credo che sia una questione atavica: davanti alla possibilità di
abbrustolire la carne cruda senza l’inframezzo di “moderni” mezzi di cottura
quali padelle, fornelli, forni e altro, l’uomo dimentica secoli di progresso e
viene catapultato davanti alla sua casa/grotta con il fuoco misteriosamente
acceso a cuocere le calorie che si è duramente procurato per il suo clan.
L’impresa comincia con il compito di procacciarsi il cibo. Si
sa, alla sola idea di entrare in un supermercato il sabato mattina, il marito
medio entra in fibrillazione, inizia a stilare mentalmente un’infinità di scuse
sperando di trovarne almeno una a cui la moglie possa anche solo vagamente
credere e piuttosto che trovarsi a spingere il carrello nella corsia dei
detersivi preferisce passare la mattinata a caricare lavatrici e accudire i
pargoli. Ma per la grigliata no. Per la grigliata è lui che deve andare a
procacciarsi il cibo nel territorio nemico, pericolosamente armato di carta di
credito e animato da un anno di desiderio represso di grigliare. Ora, è indifferente
se i convenuti all’affumicato consesso saranno in due o in dieci, la quantità
di carne recuperata dall’esuberante cacciatore sarà comunque in surplus
rispetto al necessario, in genere circa il doppio.
Barbapapà e Barbazio all'opera |
Diciamola tutta però, in tutto questo la colpa non è solo
sua, la grande distribuzione cospira nel tentare il maschio grigliatore
presentando sugli scaffali una quantità di prodotti con l’etichetta “adatto per
grigliate” che lui non si sarebbe mai sognato di acquistare.
Dai tomini alle
melanzane, dalle confezioni di carne mista che costano il doppio di quella
monotipo alle salse in stile americano, tutto sembra essere indispensabile per
la griglia. Dopo aver passato un paio d’ore davanti al banco delle carni e
un’altra buona ora nella scelta della birra più adatta il maschio grigliatore
arriva alla cassa con una quantità di cibo che basterebbe a sfamare per una
settimana un intero villaggio del Ciad.
Un discorso a parte meriterebbero i vari supporti per
grigliare, dico meriterebbero perché se li conoscessi cercherei almeno di
elencarli, purtroppo so solo che ne esistono di vari tipi perché mio marito,
appassionato fan de “il mago del barbeque” ogni tanto me ne illustra le
caratteristiche, ma avendo uno spazio limitato nella mia memoria a lungo
termine, queste informazioni soggiornano per poco tempo in quella a breve
termine e poi spariscono. So solo che da noi, al lago, la disputa è sempre tra
la griglia con la carbonella e quella elettrica; le donne sono più favorevoli
alla seconda perché più semplice della prima da pulire e meno puzzolente, gli
uomini ovviamente preferiscono la prima perché…. Beh, il fuoco è il fuoco!
Non credo che il fuoco acceso sotto la griglia sia un suggerimento del mago del barbeque |
Avendo optato per il fuoco il problema è: dove griglio? Già
perché la giornata non si sviluppa scegliendo prima il posto dove passarla e poi
il modo in cui sfamarsi, ma si decide prima di grigliare e, solo di
conseguenza, il luogo adatto ad esercitare. Ormai in molti parchi pubblici
anche cittadini sono presenti barbeque in pietra su cui chiunque può
divertirsi; non ci sono mai stata a ferragosto, ma suppongo che ci sia gente
che presidia il luogo dalla sera precedente armata di forchettone e girarrosto.
Un altro luogo deputato che ha sempre suscitato la mia curiosità è quella che a
casa mia viene chiamata “la prima curva”; avete mai notato, andando in
montagna, quelle macchine parcheggiate nelle piazzole con famigliole
allegramente sedute attorno ad un tavolino da campeggio che banchettano mentre
le auto sgasano lungo la strada adiacente per riprendere il motore in salita?
Credo che griglino anche in quelle occasioni. Suppongo che ormai in spiaggia
sia proibito, quindi non ci resta che il giardino di casa, per chi ce l’ha.
Già, ma non è che uno esce in giardino e piazza il barbeque
dove vuole, perché fa fumo. Qui inizia lo studio dei venti. Il maschio
grigliatore è dotato di un dito che all’occorrenza assume il ruolo di
anemometro e di conseguenza cercherà di orientare la griglia nel modo più
opportuno. Il mio vicino di casa, per esempio, riesce sempre ad orientare il
suo barbeque in modo che il fumo entri dalla finestra della camera dei bambini
e comincio a pensare che non sia un problema di anemometro malfunzionante, ma
che anzi, funzioni benissimo.
Ora bisogna accendere le braci, da evitare assolutamente la
diavolina (qualcuno lo dica al mio vicino, sempre che non legga qui, ma non
credo), meglio qualche foglio di quotidiano e rami secchi. In occasione
dell’ultima grigliata, di cui riporto le foto, l’accensione ha avuto inizio
verso le dieci, il pranzo all’una. Quando le fiamme sono sedate si può
cominciare a grigliare. Ovviamente la carne deve essere preparata con cura e
qui entra in gioco la moglie del maschio grigliatore, alla quale viene
assegnato questo delicatissimo compito. Un errore in questa fase e nemmeno
Gordon Ramsay urlerebbe tanto con un suo sottoposto.
I piccoli maschi grigliatori imparano |
Poi, finalmente tutti si possono sedere in attesa dei primi
arrivi. In attesa, in attesa, in attesa. Già, perché mentre il maschio
grigliatore si diverte con i suoi soci davanti alle braci ardenti, le femmine
ed i cuccioli aspettano con fede davanti ai piatti vuoti. Diciamolo, la parte
più odiosa della grigliata è il fatto che costringe a sostare davanti al tavolo
più di un normale pranzo; i bambini perdono la pazienza, le mamme perdono la
pazienza perché i figli perdono la pazienza, le mamme cominciano a nutrire i
figli con tutto quello che trovano: pane, patatine, gelato, caramelle, il tutto
in ordine sparso. Quando finalmente arriva la salamella i bambini la guardano
di sbieco e chiedono di poter andare a giocare ormai sazi. Quando il maschio
grigliatore si siede a tavola con il suo meritato bottino, la femmina ha già
finito di mangiare e va a curare i bambini.
Mamme che intrattengono i cuccioli durante la grigliata |
Cuccioli disperati si autointrattengono producendo maschere durante la grigliata |
Insomma quella che dovrebbe essere un’occasione conviviale
diventa esattamente l’opposto, si mangia distinti per sesso e per età e si
passa il resto del pomeriggio pensando che cosa si può cucinare con i chili di
carne avanzata, cotta e cruda.
Non voglio annoiare nessuno descrivendo le ricette per una
grigliata perfetta, anche perché il “mio” maschio grigliatore avrebbe da ridire,
ma posso descrivere il riciclo con cui abbiamo recuperato tutti gli avanzi:
Pasta con le polpette
Ingredienti:
Avanzi di carne cotta
alla griglia (costine, salamelle, spiedini, fettine di coppa di maiale,
pancetta)Avanzi di verdure cotte alla griglia (zucchine e melanzane)
Qualche patata lessa
Uova
Pan grattato (magari ricavato dal pane avanzato durante la grigliata)
Farina 00
Salsa di pomodoro.
Scalogno
Olio
Sale quanto basta.
Non ci sono indicazioni relative alle dosi perché il tutto
dipende dalla quantità di grigliato avanzato, si possono aumentare o diminuire
le patate, le uova e il pan grattato in relazione ai propri gusti ed alla
consistenza che si ottiene.
Tritare insieme la carne (spolpata), le verdure grigliate e
le patate lesse, amalgamate il tutto, poi unite le uova ed il pan grattato,
amalgamate di nuovo e formate delle piccole polpette. Passate le polpette nella
farina e cuocetele in una padella un cui avrete già scaldato dell’olio per
friggere. Quando saranno cotte (si possono preparare anche con molto anticipo)
ripassatele in una padella in cui, dopo aver fatto un soffritto leggero con lo
scalogno, avete scaldato la salsa di pomodoro. Cuocete gli spaghetti al dente
e, dopo averli scolati, versateli nella padella con il pomodoro. Attenzione, la
padella che usate deve essere molto capiente, perché oltre alle polpette
dovranno starci anche gli spaghetti; inoltre dovrete aver cura nel mescolarli,
perché le polpette rischiano di disintegrarsi.
Questa ricetta non è molto adatta ai bambini per via del suo
vago retrogusto fumé.
Spaghetti con le
polpette (versione alternativa)
Ingredienti:Carne mista da grigliare ancora cruda
Pane in cassetta
Latte
Cannella (un cucchiaio)
Zucchero (un cucchiaio)
Sale
Noce moscata
Farina
Uova
Spolpate la carne e tritatela, nel frattempo togliete la
crosta al pane in cassetta e mettetelo a bagno nel latte. Dopo qualche minuto
scolate molto bene il pane e unitelo alla carne trita insieme a tutti gli altri
ingredienti, formate le polpette e passatele nella farina. Cuocetele in olio
caldo e utilizzatele per condire gli spaghetti. All’occorrenza condite con olio
a crudo.
Sembrano strani, ma sono buonissimi, da provare!
Altre idee? Provate a ricavare il ripieno per dei tortellini
speciali, ma qui vi lascio sbizzarrire!
Per la cronaca: le immagini sono relative alla grigliata che abbiamo fatto a fine luglio (l'ansia era tale da non poter aspettare Ferragosto); noi per Ferragosto non griglieremo, ci daremo al gnocco fritto, ma questa è un'altra storia.
2 commenti:
Pensa che invece il mio di Maschio Grigliatore ha piazzato direttamente il barbeque in giardino... accanto al meraviglioso forno in pietra per il pane dei primi del '900.
Un pugno in un occhio che non ti dico.
Però ha promesso che lo sposterà (prima o poi).
Bellissimo post.
E' sempre un piacere leggerti!
Grazie!
Il nostro fortunatamente è mobile: negli anni abbiamo esplorato tutti gli angoli del giardino!
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