Oggi vi racconto di un’altra delle nostre gite domenicali, quelle che facciamo nel nostro piccolo raggio d’azione di un centinaio di chilometri, ma che sempre ci riservano delle bellezze inaspettate.
Avete presente quando siete sull’autostrada del Brennero e, dirigendovi verso nord, appena passato Rovereto, scorgete in alto a destra una collinetta con qualche cosa di costruito sopra? Potrebbe essere un forte, un castello o magari un monastero visto dal basso della Valle dell’Adige (Vallagarina in quel tratto).
Credo che più o meno tutti abbiano pensato almeno una volta quello che penso io ad ogni viaggio che faccio da quelle parti: “Bisogna che qualche volta ci fermiamo a visitarlo”.
Si tratta di Castel Beseno, uno dei tanti che costeggiano il percorso dell’Adige, costruiti per sorvegliare chi proveniva da nord verso la pianura Padana ad opera di signori locali. Adesso non sto a tediarvi con la storia del castello che risale al medioevo ed è architettonicamente più stratificato di una millefoglie alla crema, preferisco parlarvi piuttosto di cosa oggi si possa visitare e di come organizzare una gita con i bambini (o almeno di come l’abbiamo organizzata noi), anche perché la storia è spiegata benissimo durante la visita.
Come arrivare
Come si può facilmente intuire guardandolo dalla valle, Castel Beseno è arroccato su una collinetta che scende più o meno morbidamente verso la Vallagarina e a strapiombo sulla gola del Rio Cavallo, lungo la strada che porta a Folgaria. Questo dello strapiombo è un concetto che merita di essere approfondito, soprattutto per tutti quelli che viaggiano fidandosi ciecamente del proprio GPS. Il GPS ha qualche problemino con il rilievo delle quote pertanto potrebbe accadere che trovandosi ai piedi di un dirupo non riesca a cogliere la differenza di posizione tra quello che sta sopra e quello che sta sotto. È così che il nostro navigatore ci ha portato ai piedi dello strapiombo sul Rio Cavallo su cui sorge il Castello e ci ha segnalato la posizione di arrivo. Peccato che la macchina non sia dotata di ascensore e che la strada (quella comoda e non in corda doppia) fosse da tutt’altra parte. Insomma, non fidatevi del GPS seguite le indicazioni o uste una carta stradale. Ve lo devo dire che sull’affidamento cieco al navigatore e sulla mancanza di una carta stradale in auto abbiamo quasi rischiato il divorzio?Dimenticavo l’uscita dell’autostrada è quella di Rovereto Nord sulla Modena Brennero.
La visita
La prima parte che ci si trova a visitare è il prato in cui si svolgevano i tornei. “Cosa sono i tornei?” Le citazioni colte fanno sempre comodo e devo dire che Robin Hood di Walt Disney e The Brave sono stati fondamentali per far capire ai bambini cosa fossero le giostre, dove si sedevano i castellani e come si svolgesse un torneo. Come se non bastasse poi in fondo a questo spazio sono stati sistemati dei giochi a tema apposta per i bambini e devo dire che, mentre mamma e papà facevano picnic all’ombra del muro di cinta Barbabella e Barbaforte hanno esplorato e giocato tutto il tempo senza mai fermarsi.Ristorarsi
Nel castello è presente un bar in cui fermarsi per pranzare o per merenda, niente di che; in prossimità del parcheggio c’è invece un ristorante. Noi abbiamo optato per il classico picnic consumato sul prato dei tornei. In tutto il castello sono disposte panche, panchine e tavolacci su cui fermarsi a pranzare, l’importante è poi, ovviamente, ripulire tutto. Acqua fresca a volontà grazie alle fontanelle!Il biglietto costa 5 euro per gli adulti ed i bambini non pagano. C'è la possibilità di fare un biglietto cumulativo della validità di un anno che permette di visitare anche il Castello di Stenico, quello di Thun ed il castello del Buonconsiglio a Trento.
Questa gita può essere fatta anche insieme alle altre di cui avevo raccontato per un week end (a questo punto lungo) in Trentino: Artesella e Muse di Trento.
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