domenica 17 febbraio 2013

Mini abito per bambina ai ferri con trecce e maniche a raglan


Nella mia perenne ricerca di materiali interessanti ho trovato un filato di lana mista a cotone molto interessante. Si tratta di un filato che si lavora con il 4.5/5 e che offre un risultato molto morbido, ma sostenuto.

Con questo filato ho realizzato un miniabito per mia figlia un po’ particolare. Si tratta di un miniabito realizzato in quattro pezzi più le maniche. Come ho già scritto altrove nel blog, infatti, non sono amante degli schemi e spesso mi trovo a metà lavoro per accorgermi che le misure che sto ottenendo non vanno bene; questa volta mi sono presto resa conto che poteva essere troppo stretto, ma ho preferito proseguire con il lavoro per averne la certezza solo dopo averlo chiuso e tolto dai ferri. In effetti era leggermente attillato e qualche centimetro in più non ci sarebbe stato male, così ho realizzato due fasce con trecce da cucire ai lati tra il diritto ed il rovescio.



Alla fine l’errore si è tradotto in una caratteristica che rende davvero diverso questo abito e allo stesso tempo può essere un’idea per chi incorre nel mio stesso problema.

Le maniche sono finite a raglan, ma da un lato la manica non è cucita perché ho inserito una cerniera. Pensavo infatti che la testa non passasse dal collo alto, invece poi si è rivelato che ci passa benissimo, però l’ho lasciata perché mi piace.

L’ultima particolarità è nel collo che è ricavato lavorando senza soluzione di continuità il diritto ed il rovescio, semplicemente calando i punti.

Che dire ancora? A Barbabella piace, spero non sia l’unica!

A presto!

Sferruzzate, sferruzzate, sferruzzate!

Stefania

martedì 5 febbraio 2013

chiacchiere senza alcool (ricetta di famiglia)


Tra un’influenza e l’altra abbiamo trovato anche il tempo (e la voglia) di farci una bella chiacchierata.

Questa è la ricetta della mia mamma, lo so che non è la ricetta originale, corretta, giusta e sacrosanta, lo so che a Cracco verrebbe un coccolone vedendo che non c’è né grappa né vino bianco, ma a noi piacciono così perché vengono tanto leggere e gustose. Spesso quando le offriamo a qualche festa vengono scambiate per chiacchiere al forno perché mancano completamente della pesantezza di certe che si comprano.

Il trucco? Stendete la pasta sottile, ma non troppo, perché se no bruciano subito quando le immergete nell’olio. Io su sei posizioni della macchinetta la stendo fino alla posizione 5.
Ingredienti:
1 uovo
150 grammi di farina 00
1 cucchiaio di olio
1 cucchiaio di zucchero a velo
1 bustina di vanillina
Succo di mezzo limone
1 pizzico di sale

Impastate tutti gli ingredienti aggiungendo la farina a poco a poco; la quantità di farina potrebbe infatti leggermente variare in relazione alle dimensioni delle uova, quindi potrebbe bastarne di meno o servirne di più. L’impasto deve risultare liscio e sodo esattamente come quando si fa la pasta all’uovo.

Lasciate riposare dieci minuti, poi stendete la sfoglia, tagliate dei rettangoli in cui farete anche due tagli al centro. Se volete potete anche fare dei nastri che annoderete prima di friggerli.

Mi raccomando, non lasciate seccare la pasta pria di friggerla, l’ideale sarebbe essere in due in modo che uno può friggere mentre l’altro stende la pasta.

Friggete in olio per frittura ben caldo avendo cura di non bucarle perché all’interno del buco si accumulerebbe l’olio; lasciatele scolare sulla carta assorbente e poi passatele nel piatto di servizio spolverandole con dello zucchero a velo. Se le mettete in una ciotola non dimenticate di spolverare con lo zucchero a velo ogni strato.

Noi ieri sera abbiamo cenato con due uova di chiacchiere ed un buon tè! Che delizia!

A presto!

Cuocete cuocete cuocete!

Stefania
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...