Io non ho dubbi, per me è stato il pezzo che ho fatto del camino de Santiago.
Si tratta un
pellegrinaggio che porta ad attraversare il nord della Spagna dai Pirenei a
Santiago di Compostela in Galizia, si può fare a piedi, in bicicletta o a
cavallo ed è un’esperienza davvero unica che secondo me tutti dovrebbero
provare almeno una volta nella vita.
Come dicevo
io non sono riuscita a percorrerlo tutto a causa di una brutta infiammazione ad
un ginocchio che mi ha costretto a fermarmi dopo circa 350 km; mi piacerebbe
davvero rifarlo, magari con i miei bambini, prendendomi tutto il tempo che ci
serve, senza alcuna fretta e senza nessun appuntamento.
Se qualcuno
di voi conosce persone che hanno compiuto questo pellegrinaggio sarà d’accordo con
me nel dire che chiunque torna cambiato; è un esperienza che va dritta al cuore
e che in un modo o nell’altro modifica la propria visione della vita e di se
stessi. Un detto del camino è : “Non sei tu che fai il cammino, è il cammino
che fa te”.
Se decidete
di partire vi consiglio di partire con la preparazione qualche mese prima, non
serve fare chissà cosa, basta camminare, possibilmente con le stesse scarpe e
lo stesso zaino (stesso peso) che si avranno durante il pellegrinaggio.
Sul sito
pellegrinando potrete trovare tutte le informazioni pratiche che vi possono
servire tranne una! Si tratta di un piccolo segreto che ci ha rivelato l’hospitalera
italiana del rifugio dei cavalieri di Malta di Cizur Menor. Quado siamo
arrivate, io e la mia amica Sara, avevamo i piedi devastati dalle vesciche
(ampollas) ed eravamo davvero depresse per questo; questa donna della quale non
ricordo il nome (ricordo solo che era di Cinisello Balsamo) ci ha spiegato come
trattare i piedi per evitarle e da quel giorno non ne abbiamo più avute.
Il trattamento
è molto semplice: ad ogni sosta si devono togliere le scarpe e le calze,
asciugare con cura i piedi e, prima di indossare un paio di calze perfettamente
asciutte spalmarli con qualche sostanza emolliente che ostacoli lo sfregamento
contro la calza. E sapete quel è la sostanza più accessibile con le
caratteristiche giuste? Il Vix vaporub! Ebbene sì, due pazze sul camino del
2005 si massaggiavano i piedi con il vix, però devo dire che in pochi ci
guardavano strano.
Leggete le
mie altre informazioni sul sito di UnaDonna.it e partite se appena potete, mi
ringrazierete!
Vi lascio
con una poesia scritta sul muro di una vecchia fabbrica a Najera, proprio
accanto alla strada che percorrono i pellegrini:
Polvere, fango, sole e pioggia, è il cammino di Santiago.
Migliaia di pellegrini, e più di migliaia di anni.
Pellegrino chi ti chiama? Quale forza oscura ti attira?
Non il cammino delle stelle, né le grandi Cattedrali.
Non la selvaggia Navarra, né il vino dei Riojani,
né i frutti di mare galleghi, né i campi della Castiglia.
Pellegrino chi ti chiama? Quale forza oscura ti attira?
Non la gente del cammino, né gli usi rurali.
Non la storia e la cultura, né il gallo della Calzada,
né il palazzo del Gaudì, né il castello di Ponferrada.
Tutto questo vedo passando e vederlo è una gioia,
ma la voce che mi chiama è molta più profonda.
La forza che mi spinge, la forza che mi attira,
non so spiegarla neanche io, solo chi arriva lo sa.
Eugenio Garibay
A presto e Ultreya!
1 commento:
E' una di quelle cose che prima o poi vorrei proprio fare.
Daniela
Posta un commento