Avvertenza: consigliato per stomaci forti o per insegnanti
Un articolo
sugli esami a settembre scritto da una professoressa che a settembre è sempre
stata rimandata, che ne dite? Invece no. Inizia così e, ve lo dico già, si
conclude con un mio sfogo contro i genitori. Sappiatelo prima di cominciare a
leggere, siete avvisate!
Gli esami a
settembre
Devo
dire che in effetti di esami a settembre me ne intendo abbastanza, sia perché essendo
un’insegnante li devo prevedere per alcuni alunni, sia perché li ho sostenuti
io stessa quando frequentavo le scuole superiori.
Per un certo
periodo di tempo sono anche stati eliminati e sostituiti con i debiti formativi
che i ragazzi si trascinavano sul groppone anche per cinque anni e che
contribuivano non poco al loro insuccesso scolastico.
Ma gli esami
a settembre servono?
A me sono
serviti, ho preso matematica per due anni di seguito e poi, andando a
ripetizioni – seriamente - l’ho finalmente capita; gli esami a settembre sono
stati la mia occasione per risolvere un conflitto tra me e la matematica che
durava dalle scuole elementari; il primo passo verso la mia futura carriera
scolastica, verso la facoltà di ingegneria e l’insegnamento di una disciplina (topografia)
che ha proprio la matematica come suo elemento fondante.
Figuratevi quindi
come la prendo quando sento che qualcuno si lamenta che il figlio è stato
rimandato a settembre malgrado avesse ben cinque e mezzo! Ma affrontarla come
un occasione no? Ma vuoi davvero che tuo figlio sia uno da cinque e mezzo o
speri in qualche cosa di più per lui? Cosa? Lui proprio quella materia non la
capisce? Non è una scusa per non studiarla!
E qui inizia
lo sfogo
Lo so, forse
la faccio facile, ma a parte la mia esperienza personale, di ragazzi ne ho
visti passare tanti e volete sapere quali sono veramente quelli che non hanno
la speranza di imparare qualche cosa di più? Quelli per i quali il cinque e
mezzo svogliato (svogliato perché poi c’è il cinque e mezzo conquistato con il
sudore che è tutta un’altra storia) è abbastanza? Sono i ragazzi che hanno i
genitori che li assecondano, che li tengono nella bambagia e che li
giustificano.
Forse è una
giornata in cui sono in vena di lamentele, ma scusate, ai nostri tempi (come
diceva la mia nonna) i professori avevano sempre ragione o mi sbaglio? Un insegnante
poteva entrare anche in classe a menar le mani e a casa ci dicevano che sicuramente
avrà avuto le sue ragioni. Non dico di assecondare certi atteggiamenti estremi,
anzi, ma oggi i genitori vengono a giustificare i figli davvero per tutto e noi, come
quando eravamo ragazzini, sempre dalla parte del torto!
Poco prima
della fine della scuola una mamma è venuta a lamentarsi perché avevo dato un
due alla sua bambina (quinta superiore) che aveva consegnato il compito in
bianco, perché insomma il due è proprio demotivante, secondo lei avrei dovuto
darle almeno quattro! Sarà che verso maggio tendo a perdere la pazienza, ma non
ci ho visto più e, se di solito li tratto comunque con il sorriso, a questa donna ho proprio risposto! Signora come crede mi senta motivata io a vedermi
consegnare una verifica in bianco ad un mese dagli esami dopo tre anni che le insegno
questa materia? Se fossi in lei più del fatto che sua figlia ha preso due mi
preoccuperei del fatto che non sa un acca di quello che le serve per gli esami
e non perché non ci arrivi, semplicemente perché non studia. Potrei anche darle
quattro, magari anche sei, pensa che cambierebbe qualcosa nella preparazione di
sua figlia? Forse passerebbe solo il messaggio che studiare non serve a nulla o
almeno non è indispensabile per essere promossi!
Lo so che
adesso ci sarà uno stuolo di mamme che dirà che insomma certi professori non
sanno spiegare, altri danno i voti solo guardando in faccia i ragazzi, altri
non danno mai voti superiori al sette, ed altri ancora ce l’hanno con i loro
bambini. Mettiamoci poi che i compiti delle vacanze sono troppi, che i
professori lavorano solo mezza giornata (magari! Care nottate a correggere e preparare verifiche) e hanno tre mesi di ferie (magari per me dal 12 luglio al 25 agosto per la precisione e mai nel periodo in cui costa meno andare in ferie) e andiamo
tutti insieme alla fiera del luogo comune!
È vero che
ci sono docenti poco professionali, non tutti, non la maggior parte, come in
tutte le professioni. Abbiamo studiato la nostra disciplina e, oltre a saperla
spiegare alla perfezione con gli strumenti che la scuola ci da (?) ci dobbiamo
improvvisare psicologi, sociologi, genitori, sessuologi, guide turistiche,
sorveglianti, educatori, tenere sotto controllo casi sospetti di depressione,
bulimia, anoressia, attacchi di panico, violenza in famiglia e chi più ne ha
più ne metta; scusateci se non siamo perfetti nell’assolvere tutte queste
mansioni, ci proviamo senza esserne stati formati, almeno io ci provo insieme
ai miei colleghi. È sempre stato così? Sì, certo, anche quando andavamo a
scuola noi e forse i nostri genitori ; ai professori era richiesto tanto, ma le
famiglie forse lo capivano di più. I genitori e la scuola erano complici nell’educazione
dei ragazzi e non antagonisti. Credo che sia questo il vero nocciolo della
questione, il problema per cui insegnare diventa ogni giorno più difficile.
Certo, anche
i genitori non sono tutti così. Ne arrivano anche di veramente interessati alla
crescita del proprio figlio, di quelli con i quali si può lavorare e non serve
conoscerli personalmente, già guardando il comportamento dei ragazzi in classe
e l’atteggiamento che hanno nei confronti della scuola si capisce. Quando poi
arrivano al colloquio hai solo delle conferme di qualche cosa che sai già.
Tra qualche
settimana sarò anche io dall’altra parte della barricata e allora si vedrà. Quando
Barbabella inizierà la scuola primaria magari sarò anche io sempre dalla
maestra a lamentarmi di questo e di quello, a giustificarla quando non ha fatto
i compiti o a tenerla a casa quando non se la sente di andare a scuola. Che dire?
Chi vivrà vedrà, vi aggiornerò.
A presto e scusate lo sfogo!
A presto e scusate lo sfogo!
2 commenti:
Ciao! Approvo e condivido in pieno il tuo sfogo, ma soprattutto la tua analisi! Sono una professoressa anch'io, ma prima di tutto sono una mamma che vuole collaborare con gli insegnanti dei propri figli affinchè la scuola sia veramente "formativa" e non un parcheggio!!!!
Buona serata
Federica
Ormai dalla scuola ci sono uscita da un po' e anche i miei genitori (entrambi insegnanti alle superiori) sono in pensione da qualche anno. Però secondo me il tuo sfogo è più che legittimo per i tempi che corrono.
Poi è vero che esistono professori che lasciano quantomeno intravedere delle preferenze in base all'aspetto degli alunni, o in base alla famiglia di provenienza...
Non esiste una categoria di santi, che siano genitori o prof, ci sono solo persone che riflettono e che hanno un'etica e altre che... meno.
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