Come tutti gli anni si è svolta a Vicenza l’edizione
primaverile della fiera della manualità creativa, Abilmente e, come tutti gli
anni, sono andata alla ricerca di materiali interessanti e di idee creative.
Chi c'era e chi mancava
La prima cosa che è saltata agli occhi, penso a chiunque ci
sia andato, ma almeno delle visitatrici “esperte”, è che quest’anno le persone
che visitavano i padiglioni erano davvero poche; beninteso, non che non ci
fosse pubblico, ma rispetto alle passate edizioni si respirava davvero un clima
diverso, ma soprattutto si respirava. Se infatti eravamo abituate a doverci
spintonare per avvicinare gli stand più interessanti, questa volta, benché ci
sia andata di sabato pomeriggio, non è stato così. Devo dire che ho
particolarmente gradito la cosa, visto che abbiamo potuto visitare tutto e
scegliere con calma cosa acquistare, però forse qualche cosa sta cambiando
anche nel mondo dell’hobbistica femminile.
Ma la cosa che mi ha davvero messo tristezza è che
all’appello, oltre al pubblico, mancavano anche parecchie bancarelle, in
particolare mancavano tutti gli stand stranieri che mettevano in mostra i
lavori più raffinati di pizzo, tombolo e merletto. E soprattutto mancava il mio
amico Michael Powell con i suoi quadri al punto
croce (di cui serbo una reliquia incompleta nell’armadio dei work in progress).
Detto chi mancava passo ora a raccontarvi chi c’era. L’unica
zona davvero inavvicinabile era quella del cake design, sono riuscita a vedere
solo l’esposizione delle torte che partecipavano al concorso torte da Oscar Tutte davvero bellissime ed
impressionanti, ognuna rappresentava un film o un cartone animato, c’erano Mary
Poppins e Toys, Colazione da Tiffany e Avatar, ma vorrei vedere chi avrebbe il
coraggio di mangiarsi la torta di Schindler List con tanto di bambina col
cappottino rosso; credo che debba esserci un limite a tutto ed in questo caso
l’abbiamo davvero superato.
I banchetti erano poi più o meno gli stessi della scorsa
edizione, ovviamente tutti tirati a lustro per Pasqua con uova, campane,
pulcini, tessuti primaverili da colori tenui e tanta leggerezza.
L'atelier della sposa creativa
Bellissimi gli abiti da sposa dell’atelier della sposa creativa, ovviamente tutti
realizzati con materiali particolari ed insoliti per questo tipo di
abbigliamento; quindi al bando sete, mikado e taffetà per lasciare spazio a
lana, cotone tinto con il tè e persino la pura e semplice carta.
Accanto agli abiti non potevano mancare i bouquet della
sposa davanti ai quali sono rimasta davvero estasiata: eliminati i fiori
freschi erano realizzati in maniera innovativa con materie semplici e magari di
recupero. Devo dire che questi bouquet si adattano benissimo ad essere
affiancati anche ad abiti classici e si adattano perfettamente anche in mano ad
una sposa amante della tradizione.
Ogni persona che visita Abilmente ha i suoi gusti ed è in
Fiera alla ricerca di qualche cosa di particolare che non trova altrove o che
le è di stimolo, per cui dire quali fossero le novità più interessanti in modo
assoluto è davvero difficile. Io ho apprezzato particolarmente i tessuti
giapponesi e anche le pubblicazioni di sartoria di questo fantastico popolo,
sebbene trovo che sarebbe difficile seguire un modello di cucito con le
istruzioni sui cartamodelli scritte esclusivamente con gli ideogrammi. Buona
parte del tempo l’ho poi passata in uno stand che vendeva i tessuti americani
ad un prezzo davvero conveniente, ma con tutta la scelta che offriva è stato
davvero difficile scegliere degli abbinamenti che potessero essere tutti
coordinati, soprattutto non sapendo a cosa mi sarebbero potuti servire.
Se dovessi scegliere un espositore tra tutti da ricordarmi
di questa edizione di Abilmente non ho dubbi: si tratta di Chiara
Pizzinato, una stilista di Treviso, che realizza abiti molto
semplici (saprei farli anche io), ma con tessuti davvero pregiati. Stoffe
meravigliose che davvero non saprei dove acquistare (anzi se qualcuno avesse
idea di dove comprare il taffetà con ricami giapponesi me lo faccia sapere).
Purtroppo queste opere d’arte sartoriali avevano dei prezzi davvero proibitivi,
almeno per le mie tasche, ma rappresentano il mio ricordo di Abilmente 2013.
Ecco altre idee creative:
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