Questo per dirvi come trascorro le mie giornate di vacanza quando sono a casa e domani non andrà meglio visto che devo andare a ripescare Barbabella in montagna prima del party in piscina e dopo la ricerca disperata del regalo per Barbaforte la cui festa sarà il giorno successivo dopo gli scrutini e prima della cena di classe, insomma, non c’è respiro.
Così ho riflettuto e ho capito che io dovrei avere almeno tre vite per quello che già faccio ed altre quattro, almeno, per quello che vorrei fare.
Una prima vita sarebbe quella lavorativa in cui mi alzo al mattino, vado a scuola, non tengo il cellulare in vibrazione sperando che non mi chiamino dalle scuole dei bambini, mi concentro solo sui miei alunni e sull’insegnamento, magari mi offro anche per quei compiti extra scolastici tipo funzione strumentale, cura della biblioteca e, finite le lezioni, non devo correre a fare qualche cosa, ma ho tempo di fermarmi per riordinare il mio cassetto evitando così che ci sia un’esplosione di verifiche ogni volta che lo apro. Poi a casa potrei dedicarmi con calma alla correzione dei compiti e magari dedicare anche un paio d’ore al giorno a scrivere il mio libro di testo da fornire gratuitamente a tutti i miei studenti (è il mio sogno nel cassetto, sono al capitolo 2 del primo libro da circa due anni e senza immagini). Ovviamente avrei anche il tempo di scrivere due o tre articoli al giorno e curarmi del mio povero e trascurato blog.
Nella seconda vita potrei essere la mamma perfetta che si occupa dei bambini a tempo pieno, rilassata nel pomeriggio perché il mattino, dopo aver fatto colazione al bar con le altre mamme può dedicarsi alla palestra o al nuoto (magari) per poi andare a prendere i bambini poco prima di pranzo evitando che facciano orari da operai in fabbrica ogni giorno della settimana. Nel pomeriggio ognuno di loro potrebbe fare lo sport che desidera perché avrei il tempo di accompagnarli, ma potrei seguirli nei compiti e portarli ogni pomeriggio (o quasi) al parco giochi. E alla sera forse non crollerei sul divano prima di loro e riuscirei a leggere la storia della buonanotte.
La terza vita mi servirebbe per curarmi della casa e dei miei hobbies, a anche della cucina e dell’alimentazione della mia famiglia preparando il pane in casa, ma anche le marmellate. Potrei pulire il bagno quasi tutti i giorni e non avrei vergogna ad aprire la porta quando arriva qualche visita inaspettata (tanto ormai mi conoscono), forse avrei pure tempo di seguire il mio fantastico planner per le pulizie e mio marito non dovrebbe passare le serate a lavare i piatti. Sarebbe bello no?
#nonsonowonderwoman
Siete d’accordo con me che ci vorrebbero tre vite? Ovviamente, vado a lavorare, mi occupo dei bambini, uso del tempo per i miei Hobbies e mi curo (poco) della casa, ma tutto in maniera approssimativa perché non sono wonder woman. Un esempio? Per la festa di compleanno di Barbaforte potrei preparare tutto io, compreso la torta di pasta di zucchero, i cup cakes, i pasticcini e le bevande, per non parlare delle decorazioni a tema e dell’organizzazione dei giochi; sono tutte cose che so fare! Ma non ho tempo e mi presenterò al parco giochi così non dovrò né addobbare, né organizzare, cercando di accaparrarmi l’unico tavolo che c’è (andrò prima dell’orario d’uscita dell’asilo) con sacchetti di patatine e salatini comperati ed una torta tutta sgarruppata perché lui vuole il castello, io ho lo stampo, ma non ho avuto il tempo di fare le prove. E sapete qual è la cosa peggiore? Che ho sempre la sensazione di non fare abbastanza, proprio perché non riesco a fare tutto e penso a quello che dovrei fare più che a quello che ho già fatto.Eppure, eppure…..eppure, i miei bambini sembrano felici. Quando ho detto a Barbabella che l’anno prossimo avrebbe fatto la stessa attività sportiva delle sue compagne e sarebbe andata a catechismo dove vanno loro (così la possono portare le altre mamme) lei sprizzava dalla gioia, ogni tanto riesco a fare dei vestiti per me e per loro, a volte il pane in casa lo cucino e mi riesce anche bene, a scuola non credo mi si possa dire proprio niente (anche perché è l’attività più riposante di tutte quelle che svolgo) e la casa, vabbè adesso non andiamo troppo per il sottile, quando proprio proprio diventa impossibile viene la Barbanonna da Milano a darmi una mano e da lì si ricomincia (e comunque cucina e bagno riusciamo a tenerli puliti).
Ci sarebbero poi le altre vite: quella in cui viaggio per tutto il mondo, quella in cui faccio la stilista per i bambini (mi hanno chiesto anche questo) o per grandi, quella in cui mi dedico solo ed esclusivamente all’artigianato artistico e quella in cui mi dedico solo ed esclusivamente alla dieta e allo sport, ma questa sarebbe proprio l’ultima. Cosa ne dite? E voi quante vite avete? E quante ne vorreste avere?
credits: pixabay
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