La scuola è finita solo da pochi giorni e già ci poniamo il
problema: quando farglieli fare? Dove? Devo fargli portare i libri anche al
mare?
In realtà, diciamola proprio tutta, il problema non sarebbe
nostro, è solo che lo facciamo diventare nostro. Non so voi, ma quando andavo a
scuola io i compiti me li organizzavo da sola, non avevo la mamma che mi doveva
stare addosso perché li facessi o addirittura che mi aiutasse a farli. Oltretutto
trovavo semplicissimi i libri delle vacanze che ci davano alle elementari, li
finivo con entusiasmo i primi giorni di vacanza e poi ero libera, con un po’ di
rammarico per non avere più quel divertimento. Una sorta di settimana
enigmistica per bambini.
Non so se oggi siano altrettanto facili, quello che so è che,
rispetto alle nostre, le mamme di oggi sono molto più apprensive da questo
punto di vista, non lasciano liberi i propri figli di organizzarsi il lavoro,
di prendersi la responsabilità del proprio piccolo successo, insomma non li
lasciano liberi di sbagliare o magari di fare pure qualche cosa di giusto! Già perché
oggi non concepiamo neppure che i nostri figli possano avere successo, in
questo caso nei compiti, senza il nostro intervento. Almeno il controllo
giornaliero lo dobbiamo fare!
Forse dovremmo responsabilizzarli di più, sarebbe bello se
si mettessero a fare i compiti per una soddisfazione personale e consapevoli
che se a settembre tornano senza averli fatti non è lo stesso.
Io vi confesso che da parte mia non assegno mai i compiti
per le vacanze, al limite un paio di esercizi, non di più, perché a settembre
si inizia che, anche se qualcuno ha fatto i compiti, il ripasso è sempre
necessario, quindi preferisco che arrivino riposati, riservo una o due
settimane alla ripresa degli argomenti e ottengo lo stesso risultato che avrei
se tutta la classe avesse fatto un esercizio al giorno per tutte le vacanze. E poi
io sono alle superiori, lì c’è pure il problema dei rimandati, come faccio a
dar loro altre cose da fare?
Un’ultima osservazione che mi riservo di fare, riferita in
particolare alle scuole superiori che sono una realtà che conosco bene,
riguarda la correzione del lavoro svolto al rientro dalle vacanze. Spesso sono
proprio i professori che assegnano più lavoro ad evitare le correzioni di
esercizi o temi svolti dai ragazzi. Ritengo che se uno assegna un compito poi
lo debba anche correggere, in primo luogo perché senza la correzione non ha
senso l’esercitazione, in secondo luogo per rispetto del lavoro svolto dai
ragazzi. Quanti volte li ho sentiti dire: “un tema alla settimana e poi nemmeno
li legge!”.
Come insegnante, quindi, sono contraria ad assegnare i
compiti (o troppi compiti) per le vacanze, giudico invece estremamente positivi
l’invito alla lettura e la richiesta di tenere
un diario in cui relazionare le esperienze vissute in questi due mesi, magari
anche con foto, disegni, ritagli dalle riviste, insomma qualche cosa che
scateni anche un po’ la fantasia.
Come mamma non so ancora come mi comporterò con i miei
bambini, perché la grande inizierà la scuola primaria a settembre, quindi per
ora ha ancora l’estate libera, poi vedremo, sono proprio curiosa di vedermi.
Se desiderate qualche indicazione in più sullo svolgimento e
l’organizzazione dei compiti leggete il mio articolo su UnaDonna.it
I compiti delle vacanze: come organizzarsi al meglio
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