martedì 14 agosto 2012

Ferragosto: tempo di grigliate e ...polpette



È innegabile che il giorno di ferragosto l’italiano medio non possa esimersi dal grigliare. Ogni luogo è buono, ogni vacanza ben si adatta, l’importante è avere del combustibile, una qualsivoglia superficie grigliata e carne a chili; credo che sia una questione atavica: davanti alla possibilità di abbrustolire la carne cruda senza l’inframezzo di “moderni” mezzi di cottura quali padelle, fornelli, forni e altro, l’uomo dimentica secoli di progresso e viene catapultato davanti alla sua casa/grotta con il fuoco misteriosamente acceso a cuocere le calorie che si è duramente procurato per il suo clan.

L’impresa comincia con il compito di procacciarsi il cibo. Si sa, alla sola idea di entrare in un supermercato il sabato mattina, il marito medio entra in fibrillazione, inizia a stilare mentalmente un’infinità di scuse sperando di trovarne almeno una a cui la moglie possa anche solo vagamente credere e piuttosto che trovarsi a spingere il carrello nella corsia dei detersivi preferisce passare la mattinata a caricare lavatrici e accudire i pargoli. Ma per la grigliata no. Per la grigliata è lui che deve andare a procacciarsi il cibo nel territorio nemico, pericolosamente armato di carta di credito e animato da un anno di desiderio represso di grigliare. Ora, è indifferente se i convenuti all’affumicato consesso saranno in due o in dieci, la quantità di carne recuperata dall’esuberante cacciatore sarà comunque in surplus rispetto al necessario, in genere circa il doppio.
Barbapapà e Barbazio all'opera

Diciamola tutta però, in tutto questo la colpa non è solo sua, la grande distribuzione cospira nel tentare il maschio grigliatore presentando sugli scaffali una quantità di prodotti con l’etichetta “adatto per grigliate” che lui non si sarebbe mai sognato di acquistare.

Dai tomini alle melanzane, dalle confezioni di carne mista che costano il doppio di quella monotipo alle salse in stile americano, tutto sembra essere indispensabile per la griglia. Dopo aver passato un paio d’ore davanti al banco delle carni e un’altra buona ora nella scelta della birra più adatta il maschio grigliatore arriva alla cassa con una quantità di cibo che basterebbe a sfamare per una settimana un intero villaggio del Ciad.

Un discorso a parte meriterebbero i vari supporti per grigliare, dico meriterebbero perché se li conoscessi cercherei almeno di elencarli, purtroppo so solo che ne esistono di vari tipi perché mio marito, appassionato fan de “il mago del barbeque” ogni tanto me ne illustra le caratteristiche, ma avendo uno spazio limitato nella mia memoria a lungo termine, queste informazioni soggiornano per poco tempo in quella a breve termine e poi spariscono. So solo che da noi, al lago, la disputa è sempre tra la griglia con la carbonella e quella elettrica; le donne sono più favorevoli alla seconda perché più semplice della prima da pulire e meno puzzolente, gli uomini ovviamente preferiscono la prima perché…. Beh, il fuoco è il fuoco!
Non credo che il fuoco acceso sotto la griglia sia un suggerimento del mago del barbeque
Avendo optato per il fuoco il problema è: dove griglio? Già perché la giornata non si sviluppa scegliendo prima il posto dove passarla e poi il modo in cui sfamarsi, ma si decide prima di grigliare e, solo di conseguenza, il luogo adatto ad esercitare. Ormai in molti parchi pubblici anche cittadini sono presenti barbeque in pietra su cui chiunque può divertirsi; non ci sono mai stata a ferragosto, ma suppongo che ci sia gente che presidia il luogo dalla sera precedente armata di forchettone e girarrosto. Un altro luogo deputato che ha sempre suscitato la mia curiosità è quella che a casa mia viene chiamata “la prima curva”; avete mai notato, andando in montagna, quelle macchine parcheggiate nelle piazzole con famigliole allegramente sedute attorno ad un tavolino da campeggio che banchettano mentre le auto sgasano lungo la strada adiacente per riprendere il motore in salita? Credo che griglino anche in quelle occasioni. Suppongo che ormai in spiaggia sia proibito, quindi non ci resta che il giardino di casa, per chi ce l’ha.

Già, ma non è che uno esce in giardino e piazza il barbeque dove vuole, perché fa fumo. Qui inizia lo studio dei venti. Il maschio grigliatore è dotato di un dito che all’occorrenza assume il ruolo di anemometro e di conseguenza cercherà di orientare la griglia nel modo più opportuno. Il mio vicino di casa, per esempio, riesce sempre ad orientare il suo barbeque in modo che il fumo entri dalla finestra della camera dei bambini e comincio a pensare che non sia un problema di anemometro malfunzionante, ma che anzi, funzioni benissimo.


Ora bisogna accendere le braci, da evitare assolutamente la diavolina (qualcuno lo dica al mio vicino, sempre che non legga qui, ma non credo), meglio qualche foglio di quotidiano e rami secchi. In occasione dell’ultima grigliata, di cui riporto le foto, l’accensione ha avuto inizio verso le dieci, il pranzo all’una. Quando le fiamme sono sedate si può cominciare a grigliare. Ovviamente la carne deve essere preparata con cura e qui entra in gioco la moglie del maschio grigliatore, alla quale viene assegnato questo delicatissimo compito. Un errore in questa fase e nemmeno Gordon Ramsay urlerebbe tanto con un suo sottoposto.
I piccoli maschi grigliatori imparano

Poi, finalmente tutti si possono sedere in attesa dei primi arrivi. In attesa, in attesa, in attesa. Già, perché mentre il maschio grigliatore si diverte con i suoi soci davanti alle braci ardenti, le femmine ed i cuccioli aspettano con fede davanti ai piatti vuoti. Diciamolo, la parte più odiosa della grigliata è il fatto che costringe a sostare davanti al tavolo più di un normale pranzo; i bambini perdono la pazienza, le mamme perdono la pazienza perché i figli perdono la pazienza, le mamme cominciano a nutrire i figli con tutto quello che trovano: pane, patatine, gelato, caramelle, il tutto in ordine sparso. Quando finalmente arriva la salamella i bambini la guardano di sbieco e chiedono di poter andare a giocare ormai sazi. Quando il maschio grigliatore si siede a tavola con il suo meritato bottino, la femmina ha già finito di mangiare e va a curare i bambini.
Mamme che intrattengono i cuccioli durante la grigliata
Cuccioli disperati si autointrattengono producendo maschere durante la grigliata

Insomma quella che dovrebbe essere un’occasione conviviale diventa esattamente l’opposto, si mangia distinti per sesso e per età e si passa il resto del pomeriggio pensando che cosa si può cucinare con i chili di carne avanzata, cotta e cruda.

Non voglio annoiare nessuno descrivendo le ricette per una grigliata perfetta, anche perché il “mio” maschio grigliatore avrebbe da ridire, ma posso descrivere il riciclo con cui abbiamo recuperato tutti gli avanzi:

Pasta con le polpette

Ingredienti:
Avanzi di carne cotta alla griglia (costine, salamelle, spiedini, fettine di coppa di maiale, pancetta)
Avanzi di verdure cotte alla griglia (zucchine e melanzane)
Qualche patata lessa
Uova
Pan grattato (magari ricavato dal pane avanzato durante la grigliata)
Farina 00
Salsa di pomodoro.
Scalogno
Olio
Sale quanto basta.

Non ci sono indicazioni relative alle dosi perché il tutto dipende dalla quantità di grigliato avanzato, si possono aumentare o diminuire le patate, le uova e il pan grattato in relazione ai propri gusti ed alla consistenza che si ottiene.
Tritare insieme la carne (spolpata), le verdure grigliate e le patate lesse, amalgamate il tutto, poi unite le uova ed il pan grattato, amalgamate di nuovo e formate delle piccole polpette. Passate le polpette nella farina e cuocetele in una padella un cui avrete già scaldato dell’olio per friggere. Quando saranno cotte (si possono preparare anche con molto anticipo) ripassatele in una padella in cui, dopo aver fatto un soffritto leggero con lo scalogno, avete scaldato la salsa di pomodoro. Cuocete gli spaghetti al dente e, dopo averli scolati, versateli nella padella con il pomodoro. Attenzione, la padella che usate deve essere molto capiente, perché oltre alle polpette dovranno starci anche gli spaghetti; inoltre dovrete aver cura nel mescolarli, perché le polpette rischiano di disintegrarsi.

Questa ricetta non è molto adatta ai bambini per via del suo vago retrogusto fumé.

Spaghetti con le polpette (versione alternativa)
Ingredienti:
Carne mista da grigliare ancora cruda
Pane in cassetta
Latte
Cannella (un cucchiaio)
Zucchero (un cucchiaio)
Sale
Noce moscata
Farina
Uova

Spolpate la carne e tritatela, nel frattempo togliete la crosta al pane in cassetta e mettetelo a bagno nel latte. Dopo qualche minuto scolate molto bene il pane e unitelo alla carne trita insieme a tutti gli altri ingredienti, formate le polpette e passatele nella farina. Cuocetele in olio caldo e utilizzatele per condire gli spaghetti. All’occorrenza condite con olio a crudo.

Sembrano strani, ma sono buonissimi, da provare!

Altre idee? Provate a ricavare il ripieno per dei tortellini speciali, ma qui vi lascio sbizzarrire!
Per la cronaca: le immagini sono relative alla grigliata che abbiamo fatto a fine luglio (l'ansia era tale da non poter aspettare Ferragosto); noi per Ferragosto non griglieremo, ci daremo al gnocco fritto, ma questa è un'altra storia.

 A presto!

2 commenti:

Sabrina G. ha detto...

Pensa che invece il mio di Maschio Grigliatore ha piazzato direttamente il barbeque in giardino... accanto al meraviglioso forno in pietra per il pane dei primi del '900.
Un pugno in un occhio che non ti dico.

Però ha promesso che lo sposterà (prima o poi).


Bellissimo post.

E' sempre un piacere leggerti!

Stefania ha detto...

Grazie!
Il nostro fortunatamente è mobile: negli anni abbiamo esplorato tutti gli angoli del giardino!

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