Chiunque ci sia passato vi dirà che è stato un incubo. L’abbiamo
sognata, desiderata, ce la siamo immaginata, ma ora che il momento di comprare
casa è arrivato il sogno si trasforma in un incubo. Anche ammesso e non
concesso che riusciamo veramente a trovare la casa che desideriamo al prezzo
che vogliamo abbiamo un senso di timore che non ci lascia tranquilli.
“Starò facendo la scelta giusta?”
“E se poi si rivela un bidone?”
“Non è che mi stanno nascondendo qualcosa?”
Io ci sono già passata una volta e ci sto passando di nuovo
e vi assicuro che l’esperienza non è mai abbastanza.
Gli errori della prima volta
L’ultima volta io e mio marito abbiamo comprato la casa in
cui abitiamo, la nostra prima casa, totalmente di pancia. Vista, piaciuta,
comprata.
Poco importa che fosse ancora in costruzione (io sono
ingegnere edile e qualche piantina la so ancora leggere malgrado oggi faccia tutt’altro
lavoro), poco importa che avessimo in programma di avere dei bambini e la
suddetta casa fosse dotata di solo una camera da letto, poco importa che fosse
a 5 km da qualunque forma di civiltà di nostro interesse. Io arrivavo da Milano
nella campagna della Valpolicella e vedere tutte queste colline con vigne e
peschi mi sembrava qualcosa di molto romantico con un nonsoché di vacanziero. Non
ci abbiamo pensato quindi molto e l’abbiamo comprata al volo.
Fortunatamente dopo l’acquisto non si sono rivelati punti
oscuri o fregature, l’unica fregatura ce l’eravamo tirata da soli. Ce ne siamo
resi conto quando circa un anno dopo è nata la nostra prima figlia che è finita
a dormire nel disbrigo con finestra e quando due anni dopo ho avuto un
trasferimento a 50 km da casa. Vogliamo parlare quando poi dopo quasi tre anni
è arrivato il secondo bambino? Cosa fare? Anche lui nel disbrigo!
Ecco la nostra casetta, luogo ideale per una coppia senza
figli che apprezza il ritmo lento della campagna, si è rivelata un incubo per
noi.
Questo mi è servito sicuramente d’esperienza e devo dire che
fino ad ora, nella ricerca della nostra futura casa, sto tenendo duro e mi sto
sforzando di usare la testa più del cuore. Al momento non abbiamo ancora
risultati, ma vi farò presto sapere.
È da sola o accompagnata?
Qui da queste parti la misoginia regna sovrana e le volte
che qualche agente immobiliare mi ha detto “magari la prossima volta torna col
marito, o magari manda solo lui a parlare” non si contano. Ecco io quando sento
queste cose inizialmente rimango esterrefatta, poi mi parte il fotone. E pensare
che Barbapapà è ben contento di avere una moglie che si occupa di queste cose.
Comunque dopo che il fotone si è tranquillizzato ho
elaborato una tecnica annullaagenteimmobiliarestraffottenteemisogino. Innanzitutto
ho realizzato una scheda, una sorta di memorandum, da compilare on line o su
carta con tutte le caratteristiche della casa. Vi assicuro che quando mi
presento con quella già abbassano la cresta. In secondo luogo mi presento
sempre con un metro laser “sa devo verificare un paio di misure”. È bellissimo
vedere la faccia che fanno quando dalla borsetta escono nell’ordine la lista
della spesa, il rossetto, il metro laser, l’agendina rosa, la scheda valuta casa
e un pupazzetto dei miei figli o un pacchetto di figurine. Avevo pensato di
portarmi anche lo sclerometro (serve per accertare la resistenza strutturale
del calcestruzzo) ma mi marito dice di non esagerare. Comunque vi assicuro che
hanno smesso di trattarmi da poveretta che più di supermercato e telenovelas
non può capire e cominciano a darmi un po’ più di credito.
Adesso sono andata un po’ troppo per le lunghe, ma vi invito
a seguire il mio prossimo post in cui andrò un po’ più sul tecnico spiegandovi
in pratica cosa fare per valutare un immobile quando andate a visitarlo per
decidere se acquistarlo oppure no.
Alla prossima!
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